Timidi segnali per Yildiz. Ma è ancora troppo poco per il numero dieci della Juve

Kenan Yildiz sta avendo qualche difficoltà in più rispetto al primo periodo di Juventus. Perché l'anno scorso, forse spinto dall'effetto novità e dalla voglia di spaccare il mondo all'esordio, sembrava davvero già un veterano. Certo, si poteva eccepire che contribuisse poco alla realizzazione dei gol, visti le due reti e due assist in ventisette presenze, ma era francamente difficile chiedere di più a un diciottenne alla prima stagione di Serie A. E di Juventus, del resto.

In estate Yildiz è stato responsabilizzato ulteriormente, con la maglia numero dieci sulle spalle e un nuovo contratto da un milione e mezzo all'anno. Questo perché altri club stavano già mettendolo nel mirino e, forse per mantenerlo tranquillo e mostrargli la fiducia, c'è stata questa investitura. Ieri sera, dopo quattro partite senza acuti - e senza tiri in porta - ha provato in un paio di circostanze a saggiare i riflessi del portiere avversario, Nubel. Forse ancora un po' poco per guadagnarsi un'infusione di fiducia nella partita peggiore della gestione Thiago Motta.

Yildiz con la maglia della Turchia sta facendo discretamente (creando un'occasione da gol a partita, fra assist e pali) pure da subentrato, mentre nella Juventus sta vivendo un momento non semplicissimo. In bianconero vogliono avere la pazienza per aspettarlo, anche in virtù dell'investimento fatto in termini di futuro.