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4 agosto 1999, Del Piero ritorna dopo l'infortunio al crociato. E segna in Intertoto
Il 4 agosto del 1999, a Cesena, gioca la Juventus. Non è una partita di cartello, perché è "solamente" Intertoto. Una sorta di preliminare per chi è arrivato settimo o ottavo in Serie A, un biglietto per la lotteria che, se fatto fruttare, valeva la qualificazione in Coppa UEFA. In panchina per la Juventus c'è Carlo Ancelotti, ma anche Alessandro Del Piero, il numero dieci, il capitano, l'uomo che tutti attendono.
Anche perché nel novembre del 1998, precisamente il 19, Del Piero era vittima della lesione del legamento crociato. Lunga, oggi come allora, la riabilitazione. A operarlo è il professore Richard Steadman, un nome notissimo a fine anni novanta, visto che tutti quanti gli sportivi passavano da lui, in Colorado, per la ricomposizione del crociato. Del Piero si opera e rimane fuori per 269 giorni, fino alla serata di Cesena, appunto. L'avversario è il Rostov, battuto per 4-0 in Russia la settimana prima. La qualificazione, insomma, è già bell'e serrata.
Sul 2-1 ecco che tocca a Del Piero, entrato al posto di Darko Kovacevic. Il capitano, dieci minuti dopo, riceve da Tacchinardi, salta il portiere e passa il pallone a Inzaghi per il 3-1. Non è dato sapere se al contrario sarebbe successa la stessa cosa. Infine, a un quarto d'ora dal termine, decide di mettersi in proprio per festeggiare il ritorno sul campo.
Anche perché nel novembre del 1998, precisamente il 19, Del Piero era vittima della lesione del legamento crociato. Lunga, oggi come allora, la riabilitazione. A operarlo è il professore Richard Steadman, un nome notissimo a fine anni novanta, visto che tutti quanti gli sportivi passavano da lui, in Colorado, per la ricomposizione del crociato. Del Piero si opera e rimane fuori per 269 giorni, fino alla serata di Cesena, appunto. L'avversario è il Rostov, battuto per 4-0 in Russia la settimana prima. La qualificazione, insomma, è già bell'e serrata.
Sul 2-1 ecco che tocca a Del Piero, entrato al posto di Darko Kovacevic. Il capitano, dieci minuti dopo, riceve da Tacchinardi, salta il portiere e passa il pallone a Inzaghi per il 3-1. Non è dato sapere se al contrario sarebbe successa la stessa cosa. Infine, a un quarto d'ora dal termine, decide di mettersi in proprio per festeggiare il ritorno sul campo.
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