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Juventus, Bertinetti: "Chiesa? A Motta non piace, non in linea con la sua idea di gioco"
Il Professore emerito dell'Università di Torino Paolo Bertinetti, presidente associazione nazionale Amici della Juventus, ha parlato di Federico Chiesa e Thiago Motta nella sua rubrica per l'edizione torinese de La Repubblica. Le sue parole, riportate da Tuttojuve.com: "Chi quasi sicuramente se ne andrà è Chiesa, che a mio avviso è stato uno dei pochi della nazionale che si è salvato (uno dei pochissimi, in ogni caso, che ha dimostrato di avere gli attributi).
Però a quanto pare a Motta non piace, o meglio, non sarebbe consono al tipo di gioco che il nuovo mister vuole impostare per far bella la Juventus che verrà. Un tipo di gioco, dicono, che dovrebbe essere offensivo, pimpante, effervescente. Tempo fa proprio da Bologna arrivò un allenatore che parlava di calcio champagne. Fu calcio gazzosa. Questa volta non dovrebbe essere così", ha concluso Bertinetti.
Il suo ultimo riferimento era ovviamente a Gigi Maifredi, arrivato alla Juventus nell'estate del Bologna dopo aver portato il Bologna dalla Serie B alla qualificazione in Coppa Uefa con un calcio propositivo e innovativo per l'epoca. C'erano grandi aspettative attorno alla sua Juve, anche per la clamorosa campagna acquisti che ebbe in Roberto Baggio la ciliegina sulla torta. Tuttavia, i bianconeri andarono incontro ad una tremenda delusione visto che non si qualificarono per le coppe europee (eventi decisamente raro nella storia juventina).
Però a quanto pare a Motta non piace, o meglio, non sarebbe consono al tipo di gioco che il nuovo mister vuole impostare per far bella la Juventus che verrà. Un tipo di gioco, dicono, che dovrebbe essere offensivo, pimpante, effervescente. Tempo fa proprio da Bologna arrivò un allenatore che parlava di calcio champagne. Fu calcio gazzosa. Questa volta non dovrebbe essere così", ha concluso Bertinetti.
Il suo ultimo riferimento era ovviamente a Gigi Maifredi, arrivato alla Juventus nell'estate del Bologna dopo aver portato il Bologna dalla Serie B alla qualificazione in Coppa Uefa con un calcio propositivo e innovativo per l'epoca. C'erano grandi aspettative attorno alla sua Juve, anche per la clamorosa campagna acquisti che ebbe in Roberto Baggio la ciliegina sulla torta. Tuttavia, i bianconeri andarono incontro ad una tremenda delusione visto che non si qualificarono per le coppe europee (eventi decisamente raro nella storia juventina).
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