
IL SANTO DELLA DOMENICA - NON BASTERA' IL QUARTO POSTO A GUARIRE LA JUVE.LA PROPRIETA' RIFLETTA SUGLI UOMINI, GIUNTOLI IMPARI DAI SUOI (TANTI ) ERRORI!
Premessa obbligatoria: la stagione finirà con il marchio pesante del fallimento. Fallimento nelle scelte, fallimento nel proseguire in maniera testarda con un allenatore che niente aveva a che fare la Juventus, fallimento per le umiliazioni collezionate. Da qui non si esce e ognuno, da Giuntoli ai suoi collaboratori, passando per la squadra, dovrà assumersi le proprie responsabilità. Fallimento anche in caso di quarto posto, appena mitigato dalle prospettive che i soldi per la qualificazione Champions porterebbero in vista della prossima stagione.
E se non dovesse arrivare? Il piano b sembra essere pronto, nuovo investimento da parte della proprietà ovviamente con qualche sacrificio in sede di mercato. Meno sogni e più concretezza, meno voli pindarici e filosofie inutili ma più spirito da Juve. Il tempo del caviale e champagne è finito, ma quanto può essere buono un panino con la mortadella? Tanto, ovviamente se lo si sa apprezzare . Per dire che se dovesse arrivare il quinto posto, la società ha il dovere di mettere in piedi una squadra capace di lottare per vincere lo scudetto e la stessa Europa League. Oppure dobbiamo fare i sofisticati, quelli che snobbano, quelli che vedevano lo scudetto come quasi un obbligo per poi definirlo “ il solito scudettino”.
Un bel bagno di umiltà serve a tutti, e purtoppo lo stiamo vivendo assieme. L’ennesima prova da cancellare è arrivata a Parma. Forse ci eravamo illusi di avere una squadra almeno con un minimo di attributi, liberata dall’incubo Motta, più serena e desiderosa di portare a casa il quarto posto. E invece niente, il solito incubo, la solita superficialità, verrebbe da dire la solita Juventus . Mi piace sottolinerare che in tutto questo Igor Tudor non ha responsabilità. Certo, sbaglia anche lui, magari la gestione dei cambi non è perfetta, ma cosa si può imputare ad un allenatore arrivato tre settimane fa con i cocci di uno spogliatoio da rimettere insieme e attaccare con la colla? Poco o niente, perché la verità è che in questo gruppo, pochi sono gli uomini veri da juventus, pochi sono quelli che hanno personalità e spirito, pochissimi quelli che sentono il peso della maglia che indossano.
Una volta si cercava prima l’uomo che il calciatore, per un periodo abbiamo avuto la fortuna di avere la combinazione perfetta, oggi siamo nuovamente ad un punto zero che mette i brividi. La Juve ha ancora nelle sue mani la qualificazione alla prossima Champions, la quota 70 dovrebbe bastare per arrivare quarti , vale a dire tre vittorie e due pareggi, oppure quattro vittorie e una sconfitta, non stiamo chiedendo la luna e neppure miracoli, anzi è un abituarsi alla mediocrità che sembra aver appiattito la tifoseria. Tutti si devono sentire sotto esame, a partire da chi ha costruito la squadra, sbagliando il capo cantiere e ostinandosi in una difesa che ha portato alla tristezza calcistica che stiamo vivendo in queste settimane.
Le cose vanno guadagnate sul campo, e se dovesse arrivare il quinto posto, che si programmi subito la rinascita mettendo nel mirino Europa League e scudetto. Troppo? No la normalità, quando ti chiami Juventus. . La proprietà oltre a mettere i soldi valuti bene a chi affidare l’ennesima ricostruzione, senza guardare in faccia nessuno, perché di errori negli ultimi due/ tre anni ne sono stati commessi tanti, anzi tantissimi. E il popolo bianconero merita più rispetto.







