
IL SANTO DELLA DOMENICA - UN SORRISO E UN RAGGIO DI SOLE CHE FA RESPIRARE. MA IL LAVORO DA FARE E' ANCORA MOLTO
Ci voleva un sorriso. Un sorriso per tornare ad avere fiducia nel futuro, un sorriso per digerire le amarezze delle ultime settimane, un sorriso per riprendere la corsa verso il traguardo minimo della stagione, il quarto posto. E sorriso è stato grazie al bellissimo gol di Yildiz, favorito dall’unica cosa positiva di Koopmainers della sua prestazione e cioè l’immediata rimessa laterale che ha dato il via all’azione del gol che ha deciso la partita. Un sorriso che smuove la classifica, alla vigilia di una trasferta durissima come quella di domenica prossima contro la Roma che cercherà di agganciare proprio la Juve. Un sorriso che ha il volto di Igor Tudor, che in pochi giorni non poteva stravolgere tutto, nessuno ha la bacchetta magica, ma che in pochi giorni ha portato senso di appartenenza, identità e voglia di lottare.
Perché non è stata una Juventus bella, ma essenziale, che non è mai uscita dalla gara e soprattutto ha dato l’impressione di aver superato lo stallo delle ultime due partite. Attenzione, ci sarà da lavorare e molto. Già a Roma determinate situazioni dovranno cambiare altrimenti portare a casa il risultato sarà difficile. Intanto bisogna rodare meglio la difesa a tre. Il Genoa ha verticalizzato poco, ma quando lo ha fatto nel primo tempo, la retroguardia è andata in difficoltà. Bisogna poi prendere consapevolezza, e Tudor lo ha fatto nelle dichiarazioni post partita, che in questo momento Koopmainers è in difficoltà. Fore un periodo di riposo partendo dalla panchina può fargli bene, visto che in quel ruolo al momento le alternative non mancano. Il concetto è: se con il Genoa puoi regalare un uomo, con la Roma e nelle sfide decisive che aspettano la Juve, servono in campo i giocatori che offrono maggiori garanzie.
In attesa che anche Vlahovic torni a sbloccarsi, con il Genoa ha lottato, poco tutelato dal direttore di gara, ma non ha trovato la porta andando alla conclusione solo una volta. Serve maggiore pericolosità negli ultimi 30 metri, perché i numeri ci raccontano che nella gara di ieri gli uomini di Tudor hanno concluso solo nove volte, troppo poco per una squadra che almeno sulla carta doveva avere un assetto maggiormente offensivo.
C’è da lavorare insomma, ma questo lo si sapeva e lo sa bene Tudor che adesso avrà una settimana intera per mettere a punto la Juve sotto ogni aspetto. Intanto siamo contenti per i tre punti, per lo spirito messo in campo e per quel senso di juventinità che finalmente si è tornato a respirare. Sarà un’impressione ma la squadra è sembrata più libera e serena mentalmente. Niente è stato fatto e tutto è ancora da conquistare, ma dopo le tempeste degli ultimi giorni, questo raggio si sole e questo sorriso, ci voleva davvero.







