
SENZA ALIBI
Non ci sono più alibi, i giocatori ora sono di fronte alle loro responsabilità, la scelta della società di liberarsi di Thiago Motta, è una scelta pesante, una scelta anche sofferta, almeno a sentire Cristiano Giuntoli, una scelta che mette tutti di fronte alla necessità di fare e dare qualcosa di più. Nessuno alla Juventus, oggi può dormire sonni tranquilli, tutti sono in discussione, dai dirigenti ai giocatori che sicuramente hanno dimostrato di aver qualche problema con Thiago Motta.
POCA EMPATIA - C'è stata veramente poca empatia tra Thiago Motta e la squadra, una poca empatia che si è notata anche nei saluti molto parchi, soprattutto a livello social che si sono visti da parte dei giocatori della Juventus con i soli di Mbangula e Bremer che hanno detto qualcosa di più, mentre la maggioranza si è nascosta dietro ad un saluto personale o dietro ad un mancato saluto. La sensazione generale, comunque, è che qualcosa con Motta si fosse rotto.
SENZA ALIBI - i giocatori, quindi, che nell'ultimo periodo sono sembrati colpevolmente e totalmente apatici, devono asssolutamente rispondere presenti. Tutti sanno che la situazione è delicatissima, che serve una reazione sotto tutti i punti di vista e da parte di tutti. Tudor ha parlato alla squadra in modo chiaro, in modo netto, in modo diretto, spingendo sul tasto del senso di appartenenza, spingendo sul tasto dell'emozione, un tasto che piace molto ma che non può essere fine a se stesso, un tasto che ha l'assoluta necessità di trovare una certezza nei risultati.
Tudor ha dato l'idea di rilanciare diversi calciatori, l'espressione di Dusan Vlahovic, sembra diversa, Kolom Muani potrebbe essere suo partner dall'inizio o a partita in corso, Koopmeiners potrebbe essere rilanciato. In sintesi, c'è l'idea di ripartire con una linfa nuova e nuovo entusiasmo, ma oggi gli alibi non ci sono, i veri responsabili da oggi, saranno principalmente, loro, i calciatori.
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