Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomoempolifiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliparmaromatorinoudinesevenezia
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali euro 2024serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / juventus / Primo piano
ESCLUSIVA TJ - D'Aniello (Modena City Ramblers): "Deluso dalla società e da come tratta i giocatori, ora vogliono tutti scappare dalla Juve. Ma l'unico che può risollevarci è Motta"
Oggi alle 14:30Primo piano
di Mirko Di Natale
per Tuttojuve.com

ESCLUSIVA TJ - D'Aniello (Modena City Ramblers): "Deluso dalla società e da come tratta i giocatori, ora vogliono tutti scappare dalla Juve. Ma l'unico che può risollevarci è Motta"

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, il flautista e cofondatore dei Modena City Ramblers, Franco D'Aniello, per avere la sua opinione in merito agli ultimi avvicendamenti in casa Juventus e non solo:

L'umore di oggi è sicuramente negativo, ma sei speranzoso per il finale di stagione?

"Ero un po' più speranzoso ad inizio stagione per una serie di motivi, ma in realtà sono ancora fiducioso. Tanto peggio di così non può andare (sorride ndr). Sto alternando momenti di depressione calcistica ad altri che invece sono più positivi, anche perché avevo sempre visto questo progetto come un qualcosa di interessante. Lo scorso anno ho seguito il Bologna per via di mia madre, tifosisissima bianconera e della sua città, e la squadra giocava molto bene. Così, viste queste premesse, ero molto curioso di capire cosa avrebbe combinato alla Juve".

E' stata un'annata fin qui da montagne russe, con tante delusioni e quei tredici pareggi in campionato che ancora non si spiegano del tutto.

"Se avessimo fatto quei 6/8 punti in più persi contro avversari scarsi, oggi non staremo parlando di fallimento. Per questo sono molto arrabbiato. Poi ci voleva sicuramente più fortuna, tra episodi e infortuni che ci sono capitati. Ho seguito tutte le partite casalinghe di Champions dal vivo, con il Psv avevamo dimostrato la differenza che c'era tra noi e loro. Giocavamo davvero bene all'inizio, poi se ripenso alle partite con Atalanta e Fiorentina mi verrebbe voglia di buttare tutto all'aria. Ma non credo sarebbe la cosa giusta da fare".

Dunque mi par di capire che sei d'accordo con la società che ha confermato e rinnovato la fiducia in Motta. O sbaglio?

"Sì, poi non avrebbe senso prendere un allenatore che non conosce l'ambiente o i giocatori. Certo per una o due partite può esserci quello scatto d'orgoglio come successo al Milan, ma poi per me non cambia nulla. La squadra, in questo momento, è allo sbando totale e l'unico che può tirarla su è ancora Motta".

Da cosa sei più deluso come tifoso?

"Sono deluso ormai da molti anni dai vertici della società. Mi riferisco, in particolare, per il trattamento riservato a tanti calciatori dal punto di vista umano. Ok far quadrare i conti, ma da un certo tipo di società come la Juve mi aspetterei altri comportamenti. Questo ha incrinato il rapporto interno dello spogliatoio, prendiamo ad esempio come è stato mandato via Danilo che poteva esser tranquillamente un panchinaro di lusso e poteva dire la sua nello spogliatoio fino alla fine. Motta non è stato furbo a far amicizia con quei senatori che potevano tenere unito lo spogliatoio. Ma il riferimento è sempre alla società, che è inesistente ormai da parecchio tempo. Ad Elkann interessa molto più della Ferrari che della Juve".

Hai parlato di delusione nei confronti della società. Chi vorresti al posto di quelli attuali?

"In questo momento, nel ruolo di presidente e amministratore delegato, ci sono due tecnici esperti dal punto di vista finanziario. Ma sono persone che non hanno mai fatto parte del mondo del calcio, prima di questa esperienza. Al fianco di uno Scanavino o di un Giuntoli metterei una leggenda del calibro di Del Piero che conosce il talento e sarebbe in grado di non far sprecare soldi a livello di investimenti. In un ambiente dove lo stesso presidente già citato non ha un potere carismatico, ecco che una figura come quella di Alex sarebbe impattante a livello psicologico".

In effetti è una delle tante cose che manca oggi in Juventus.

"E aggiungo un'altra cosa altrettanto importante, ovvero che con Andrea Agnelli - pur con i suoi errori - i giocatori si sentivano far parte di una famiglia e anche quelli che hanno giocato qui un anno o due si sentono ancora legati a distanza di anni. Vorrà dir pur qualcosa. Oggi invece tutti vogliono scappare, se non sparano a zero contro la società poco ci manca. Di sicuro non sentono più la mancanza della Juve".

Che cosa ne pensi del lavoro di Cristiano Giuntoli?

"Giuntoli è molto bravo, non era facile quel tipo di lavoro di ringiovanimento sulla rosa. Tutti oggi criticano la sua campagna acquisti, ma a settembre nessuno diceva che Koopmeiners fosse un bidone o che Douglas Luiz non fosse buono. Il mercato non lo ha sbagliato, poi è chiaro che qualche errore con i giovani lo ha fatto. Ma anche lì ci dovevi veder lungo per scommettere su Miretti (in prestito secco ndr) e su altri. Per me non è da mettere in discussione. L'allenatore non è da Juve, probabilmente è legato a certi processi mentali che avvengono nelle squadre di provincia. C'è un po' di arroganza in lui, ma d'altronde quando giocava era piuttosto taciturno. Non capisco perché qualcuno volesse che urlasse in panchina".

Quali giocatori potrebbero essere degli ottimi musicisti e suonare con te nei Modena City Rambles?

"Uno come Dybala potrebbe farne parte, lo vedo sempre affezionato ai colori del club che indossa. Mi sembra un giocatore di cuore. Per suonare qui ci vuole soprattutto quest'ultima cosa, purtroppo dei giocatori attuali della Juve ne vedo molto pochi. Però voglio comunque provare a fare il nome di Pinsoglio che non gioca quasi mai, ma è appassionato in quello che fa e in quello che dice. Forse è il più attaccato che ci sia a questa maglietta. Lui, Perin o anche Gatti che dovevano essere dei comprimari e invece diventano delle bandiere".

Si ringrazia Franco D'Aniello per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.