Il quarto posto è priorità, la Coppa Italia varrà solo con la Champions

La Coppa Italia non è una priorità. Non lo è, realisticamente, per ogni big che si rispetti. Così come non lo è per la Juventus, per diversi motivi. Il primo è economico: vincere non porta grandi incassi, almeno rispetto ad arrivare al quarto posto in campionato. Basti pensare a quanto successo con la Champions di questa stagione, con 70 milioni che coprono l'acquisto di un - presumibile - grande campione, rispetto agli spiccioli che derivano dall'alzare la Coppa Italia all'Olimpico di Roma a maggio.

Poi, certo, ci sono i milioni che arrivano dalla Supercoppa Italiana. Tutt'altro che trascurabili, visto che il Milan ne ha incassati quasi 10 per avere battuto l'Inter in Arabia. Sono però cifre lontanissime da quelle che vengono elargite per giocare contro Stoccarda, PSV Eindhoven oppure Manchester City. Ed è anche abbastanza normale.

Quindi la Coppa Italia non è un'ancora di salvezza per nessuno, mentre il quarto posto lo è. Particolarmente in una stagione che non avrà extra budget come questa: gli incassi dal Mondiale per Club sono ancora abbastanza rarefatti - intorno ai 50 milioni per una competizione non straordinaria, ma normale - mentre quelli della Champions sono lì da vedere. E probabilmente sono stati il motivo dell'allestimento di un istant team con Kolo Muani e Renato Veiga, più Kelly e Alberto Costa: il quarto posto è salvifico per diverse motivazioni, non tutte ascrivibili all'allenatore.