Meglio pensarci due volte prima di lasciare la Juventus. Dybala e Rabiot insegnano

Sai quel che lasci ma non quel che trovi. Nella parabola di Adrien Rabiot si rivede quanto aveva già fatto Paulo Dybala con la sua scelta di andare alla Roma. Passi da un top club europeo, che gioca la Champions e che vorrebbe arrivare allo Scudetto, a un altro decisamente blasonato, di una città che vive per il calcio, ma che ha degli obiettivi diversi. Se è vero che l'OM punta a essere la rivale principale del Paris Saint Germain per questa stagione, con una campagna trasferimenti molto importante, dall'altra non giocherà le Coppe e andrà a prendere (molto) meno di quanto gli era stato proposto dalla Juventus.

A questo punto sarebbe bello capire le motivazioni per cui Rabiot non ha accettato la corte del Milan. Passando in uno dei club più odiati proprio dal PSG - sua squadra di origine - e percependo 6 milioni a stagione per un biennale. Probabilmente i bonus saranno corposi e la buonentrata sarà stata di livello per la madre Veronique.

Però, come Dybala, il rischio è quello di non avere un futuro in un top club. Se l'intenzione era quella di giocare ai massimi livelli, la Ligue 1 non è certo la direzione migliore. Forse nemmeno la Serie A, ma alla Juventus avrebbe giocato un Mondiale per club in più.