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ESCLUSIVA TJ - Iuliano applaude la società: "Basta essere ostaggi delle madri dei calciatori, viene prima la Juve. Koopmeiners? Non bisognerà strapagarlo. Sul campionato e Conte..."TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
mercoledì 24 luglio 2024, 14:30Esclusive TJ
di Mirko Di Natale
per Tuttojuve.com

ESCLUSIVA TJ - Iuliano applaude la società: "Basta essere ostaggi delle madri dei calciatori, viene prima la Juve. Koopmeiners? Non bisognerà strapagarlo. Sul campionato e Conte..."

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex difensore bianconero dal 1996 al 2005, Mark Iuliano, per parlare approfonditamente degli ultimi avvicendamenti in casa Juventus e non solo:

L'idea è che rispetto al recente passato, le differenze siano visibili anche a livello di scelte societarie. Sei d'accordo? 

"Sono d'accordo, la società sta operando bene e sta dimostrando grande forza. Mi è piaciuto come si è comportata con Rabiot, non si è fatta problemi. Sta facendo fin qui un'ottima campagna acquisti e ha un ottimo allenatore, siamo tutti lì ad aspettare con grande trepidazione l'inizio del nuovo campionato. Sono molto soddisfatto dell'operato di Cristiano Giuntoli". 

Il modus operandi così forte e deciso di Cristiano Giuntoli può assomigliare a quello di Luciano Moggi? 

"Luciano Moggi può solo che insegnare, perché è stato il più grande direttore generale degli ultimi anni. Magari ce ne fossero altri così bravi, penso poi che l'accostamento per Cristiano debba essere un complimento".

Dicevi che la società ti è piaciuta molto con Rabiot, possiamo dire lo stesso del modo in cui sta gestendo Chiesa?

"Finalmente abbiamo capito, ma forse era qualcun altro che se lo doveva ricordare, che viene prima la Juve dei giocatori. È quello il messaggio che sta arrivando da parte della società, perché colui che dimostra è sposa a pieno il progetto è giusto che rimanga a Torino. Io sono d'accordissimo con quello che stanno facendo, penso che i giocatori debbano amare e dare tutto per chi ti paga e per questi tifosi stupendi".

La tua risposta indiretta, dunque, ci fa ben comprendere di come la Juve venga prima di tutti, anche di campioni come Chiesa. 

"Ho sempre pensato questo, le grandi società vengono prima dei giocatori. La Juve mette a disposizione un mondo per rendere al meglio, poi se sono scontenti e non rendono è giusto che vadano altrove. Chiesa è bravo, ma il vero problema è che sono state messe davanti le esigenze dei singoli calciatori. E quando inizia a succedere ciò, ecco che cominciano i primi fraintendimenti e puntualmente inizi ad essere in ostaggio delle loro madri. Basta primedonne, con tutto il rispetto nemmeno i grandi campioni come Zidane e Del Piero avevano atteggiamenti sbagliati nei confronti della società. Tutti remavano nella stessa direzione, era quello il nostro segreto per vincere. Sono d'accordo con l'operato della Juve e di Thiago Motta, in particolare il nuovo tecnico sta già capendo l'ambiente e il fatto che si sta per giocare una grossa chance".

Un chiaro riferimento a Rabiot, nella tua ultima risposta. Sbaglio? 

"Per me la società, come dicevo in apertura di intervista, si è comportata benissimo. La Juve lo ha aspettato per molti anni, gli ha sempre puntualmente pagato lo stipendio e lui non è riuscito a rendere con continuità per quello che doveva. È stato giusto lasciarlo andare altrove, poi per questo dico anche di essere contento dell'operato del club che dovrebbe essere così dappertutto".

In campo: Inter ancora favorita?

"Si, è la squadra campione d'Italia e quella più forte che gioca meglio. Il gruppo è ormai insieme da tanti anni, è logico che siano quelli da battere. Vedo bene il Napoli che sta operando con decisione sul mercato, non ci dobbiamo poi dimenticare del valore di Conte e di come alleni per vincere i campionati. C'è da valutare il Milan, ancora da lavori in corso, per il quale non ho ben capito il tipo di progetto. Ho qualche dubbio, ad esempio cercavano un tipo di attaccante e poi ne hanno preso un altro. A me Morata piace da impazzire, lo reputo un grande centravanti e lo avrei voluto nuovamente alla Juve. È un professionista esemplare, uomo spogliatoio, faccio i complimenti ai rossoneri per l'acquisto".

E la Juve?

"Io spero sempre che vinca, ha un progetto chiaro come altre squadre. E ritornando al Milan, non vedo ancora questo. Sono contento sia rimasto De Rossi a Roma, perché merita tutti gli elogi fatti, mentre sono dispiaciuto per Igor (Tudor ndr) in quanto la società avrebbe dovuto salvaguardarlo di più. Fossi stato in loro, onestamente, avrei fatto di tutto per tenerlo. Farà un'ottima carriera".

Tornando per un attimo ad Antonio Conte, che accoglienza avrà a Torino in occasione della sfida con la Juve?

"Non saranno indifferenti nei confronti di un grande professionista che ha dato tantissimo a questa maglia. A me fanno ridere quegli allenatori che dicono di non andare qui o lì e poi ci vanno di corsa quando chiamano. Nessuno si aspettava che andasse via in quel modo molti anni fa, però aveva costruito la base giusta per continuare a vincere. Ci sarà quello che lo ama incondizionatamente e chi potrebbe fischiarlo in quanto ancora ferito, ma pensiamo alla nostra Juve che è la cosa più importante".

Vale la pena investire una cifra così alta per Koopmeiners? Visto che già usciranno dei soldi importanti per Todibo.

"Sono due ruoli diversi, al di là del fatto che non bisognerà farsi prendere troppo per il collo. La Juve dovrà dimostrare forza, per me sarà giusto non strapagare un giocatore che arriva dall'Atalanta. E vi spiego il perché: lì è una macchina perfetta, Gasperini ottiene dei grandi risultati con dei giocatori che rendono al massimo sotto la sua gestione. Con lui diventano tutti fenomeni, ma solo due o tre sono riusciti a confermarsi a grandi livelli. La dirigenza è a conoscenza del fatto che i grandi problemi fossero a centrocampo, quindi stanno facendo di tutto per migliorare. Io prenderei Ederson, per me quello è l'unico che è un top in ogni club, sul resto sono molto scettico".

Si ringrazia Mark Iuliano per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.