
A Parma serve solo la vittoria per riconquistare il quarto posto
La classifica e gli ultimi risultati in zona Champions sono chiarissimi. Al Tardini di Parma, domani sera, nel recupero della gara che avrebbe dovuto svolgersi il lunedì di Pasquetta, la Juventus ha solo un risultato: la vittoria. Per mantenere il quarto posto utile ad entrare nell’Europa che conta, per rispondere alle vittorie prepotenti di Atalanta e soprattutto del Bologna, che ha battuto al fotofinish l’Inter, con una mezza rovesciata sontuosa di Orsolini. Va detto che i due risultati migliori per la Madama bianconera sarebbero stati due pareggi, ma visto che le speranze e i desideri della vigilia sono andati delusi dagli esiti maturati sul rettangolo di gioco, la Vecchia Signora dovrà fare una gara volitiva, pungente, determinata per portare a casa tre punti se non decisivi, molto molto pesanti per la lotta al piazzamento Champions. La graduatoria vede i bianconeri, momentaneamente, al quinto posto, con 59 punti, mentre Atalanta e Bologna, in virtù dei loro successi sono saliti, rispettivamente, a 64 e 60 punti. Ergo, la Juve con la posta piena riconquisterebbe il quarto posto, dovendosi poi guardare alle spalle, come è ormai consolidata consuetudine in questi casi e in questa stagione, dai mille patimenti correlati e dalla lotta punto su punto. L’inevitabile rinvio della gara per la scomparsa del Pontefice Papa Francesco, ha reindirizzato la gara contro i ducali domani sera alle 18.30, ma l’imperativo per Tudor e i suoi ragazzi resta uno e uno solo: vincere. Considerato che il turno successivo appare sulla carta favorevole, e vedrà Di Gregorio e compagni affrontare il fanalino di coda Monza, domenica 27 aprile alle ore 18 allo Stadium, e sarà ovviamente da portare a casa. Il rinvio della gara contro i parmigiani non fa altro che allungare l’attesa vibrante di tutti i tifosi zebrati: sarà uno snodo cruciale verso la volata finale alla conquista del piazzamento alla Champions League della prossima stagione. Le aspettative sono altissime e Madama si troverà al cospetto di un avversario tosto, che non molla mai e sa combattere sino all’ultimo secondo, prova ne siano i pareggi ottenuti contro l’Inter in casa propria, sotto di ben due gol dopo il primo tempo, e il pari ottenuto a Firenze contro la Viola di Palladino: già questi due risultati per come sono maturati devono ulteriormente far drizzare le antenne alla Continassa.
Con una Juve che non può più permettersi alcun margine di errore, se vuole cercare di arrivare dritta all’obiettivo. Lampante il fattore pressione che grava sui bianconeri e che dovrà essere gestito al meglio, cercando di sfoderare una performance edificata sulla qualità e sul carattere, perché dopo i successi degli orobici e dei felsinei, si è aggiunto anche quello della Roma che sta dietro alla Vecchia Signora di soli due punti: e l’obbligo di vincere a tutti i costi mette sicuramente pressione ai ragazzi bianconeri. Ma i giocatori di valore si vedono proprio in questi frangenti, sia a livello puramente di tenuta psicologica, sia a livello di capacità tecniche e libertà mentale nel cercare le giocate risolutive e vincenti. Considerando anche il fattore non trascurabile che il Parma, con i suoi 26 punti, lotta strenuamente per salvarsi e tirarsi fuori dalla zona caliente e pericolante della classifica, insomma ci sono tutte le componenti per una sfida che non lascerà nulla al caso, prospettandosi lunga e assai combattuta. Starà ovviamente a Vlahovic e soci cercare di sfruttare al meglio il valore tecnico superiore e la qualità dei singoli, dato in cui la Juve appare innegabilmente più dotata e avvantaggiata. Va sottolineato, però, che tutto ciò non è accaduto all’andata allo Stadium, il 30 ottobre scorso, quando la Juventus andò due volte sotto nel risultato per poi recuperare il punteggio con la rete di McKennie di testa e il definitivo 2-2 siglato da Weah: a latere un’occasione mastodontica divorata da Vlahovic nel primo tempo che avrebbe sancito l’1-1, una parata salvatutto di Di Gregorio sul finale e ugualmente agli sgoccioli della ripresa, un appoggio di piatto di Yildiz indirizzato nel sacco, salvato sulla linea di porta degli ospiti. Certo, quella era una Juventus diversa, oggi Tudor ha sterzato totalmente, mutando la rotta della squadra, ma il monito maturato all’andata dovrà ulteriormente servire a dare la giusta considerazione alla sfida, che non può ammettere cali di ritmo e intensità, come accaduto nei momenti finali contro il Lecce, e nemmeno il più lontano barlume di superficialità, come avvenuto tante volte in stagione.
Igor Tudor dai suoi ragazzi pretende concentrazione, garra, voglia e grinta, tutte caratteristiche che la Juve deve trovare nel proprio storico Dna per poter raggiungere l’obiettivo minimo di una stagione, per larghi tratti buttata via, causa prestazioni brutte, scarse, sfocate, goffe, confusionarie e talvolta umilianti. Guai a pensare o solo lontanamente immaginare che a Parma sarà una partita da comfort zone, gli uomini di Chivu renderanno dura la vita ad una Juventus che, forte, dei nuovi concetti di Tudor, dovrà far di tutto per approcciare al meglio il match, portando l’inerzia dalla propria parte, secondo i piani gara studiati dal Mister bianconero. Cercando di ovviare a palesi difficoltà come quelle sui calci piazzati, su cui Mister Tudor ha lavorato nei giorni scorsi, cosiccome sull’intensità da far crescere per difendere e rubare palloni agli avversari. La Juve a Parma non dovrà sbagliare nulla, solo così potranno arrivare i tre punti agognati e quella vittoria che consentirebbe di giocarsi le proprie carte al meglio, in un rush finale da far tremare i polsi. L’indiavolata corsa Champions fa sosta domani sera al Tardini, ai bianconeri servirà una gara fisicamente maiuscola e di grande livello tecnico per intascare la posta piena, su questo non ci sono dubbi. Dalla terra d’Emilia passa un crocevia fondamentale per la Juve con ambizioni europee, è severamente proibito sbagliare.







