
Tether investe ancora nella Juventus: scenari di rivoluzione economica e ambizioni da top club
Con l’annuncio dell’aumento della quota azionaria di Tether – che passa dall’8,2% al 10,12% del capitale societario – si apre un nuovo capitolo che va ben oltre una semplice operazione finanziaria. A rendere l’investimento particolarmente rilevante è il profilo dell’acquirente: Tether, emittente dell’USDT, la stablecoin più utilizzata al mondo, è un gigante della finanza digitale con una capitalizzazione di mercato da oltre 140 miliardi di dollari.
Ma ciò che rende la vicenda ancora più interessante è un dettaglio spesso sottovalutato: Giancarlo Devasini e Paolo Ardoino, rispettivamente CFO e CTO dell’azienda, sono entrambi notoriamente tifosi della Juventus. Una passione che si trasforma oggi in un impegno concreto, e che alimenta l’idea che questa mossa non sia isolata, ma il primo passo di una strategia più ampia e ambiziosa.
Un investimento che apre a nuovi orizzonti
Nel commentare l’operazione, Ardoino ha parlato di “un impegno a lungo termine” e di “sinergie tra sport e tecnologia”. Parole che aprono a scenari finora solo immaginati, e che pongono la Juventus al centro di un possibile cambio di paradigma nell’economia calcistica. L’ingresso massiccio di Tether potrebbe infatti significare molto di più di una solida iniezione di capitale: si parla di modernizzazione dei flussi economici, nuovi modelli di coinvolgimento dei tifosi, e perfino l’adozione di strumenti digitali per il ticketing, il merchandising e la gestione societaria.
In breve, un possibile salto tecnologico ed economico che metterebbe la Juventus in prima fila tra i grandi club del futuro.
La Juve pronta a giocare in Serie A… della finanza globale
E mentre altri club europei come il PSG o il Manchester City hanno già flirtato con il mondo delle criptovalute – tramite fan token o sponsor temporanei – la Juventus sembra pronta a stabilire un’alleanza strutturale con uno degli attori principali dell’universo crypto. Non si tratta solo di visibilità o innovazione: in gioco c’è la possibilità di costruire una stabilità finanziaria mai vista prima nel calcio italiano, un modello ibrido tra club sportivo e hub tecnologico.
E questo potrebbe tradursi in benefici immediati: si vocifera, infatti, di un nuovo sponsor (di maglia o altro) per la prossima stagione, legato proprio all’universo Tether, con una valutazione che potrebbe superare parecchi milioni di euro in quattro-cinque anni. Una cifra che, se confermata, riporterebbe la Juventus a competere per i grandi nomi internazionali e a rafforzare una rosa che ambisce a tornare tra le prime d’Europa.
Una Juve più solida, digitale e globale
L’operazione Tether non può più essere letta come un semplice investimento azionario. Si tratta di una scelta strategica, che unisce passione e visione imprenditoriale, e che potrebbe davvero aprire una nuova era per il club. Come ha spiegato Paolo Ardoino, Chief Technology Officer di Tether, «non si tratta solo di una scelta finanziaria, ma di un impegno a lungo termine, aperto a sinergie tra sport e tecnologia». L’era in cui la Juventus non solo ritorna a vincere, ma si reinventa come simbolo di modernità e sostenibilità finanziaria.







