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Tudor ha rimesso in carreggiata la Juve. Ma il fallimento, vero, resta per tutti, tranne che per...Motta. Che la lezione sia servita!TUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:01Editoriale
di Alessandro Santarelli
per Bianconeranews.it

Tudor ha rimesso in carreggiata la Juve. Ma il fallimento, vero, resta per tutti, tranne che per...Motta. Che la lezione sia servita!

Bentornata Juventus. Attenzione, siamo ancora anni luce lontani dalla quadratura del cerchio, ma l’aver ritrovato unità di intenti, spirito e voglia di lottare per la nostra gloriosa maglia, ci fa tirare un bel sospiro di sollievo. Ci voleva la scossa, e caro Giuntoli, ci voleva prima per rimettere in carreggiata una stagione che poteva e doveva essere salvata. E invece siamo andati avanti per inerzia, continuando a sbattere la testa contro il muro fino a quando la patina davanti agli occhi è svanita e tutti sono riusciti a vedere la realtà. Una realtà che è ben distante dal giardino in fiore, dalla valle dell’eden descritta, legittimante dal canto suo, da Motta. Una realtà, immaginaria e immaginifica, dove l’armonia regnava sovrana e i risultati in fondo erano l’ultima cosa da vedere. Nessuno disconosce il lavoro dell’ex tecnico, ma tutti ci siamo resi conto che probabilmente la Juventus e Motta sono stati due mondi che non si sono mai incontrati o capiti. Una lezione che deve essere ben chiara per il futuro!

E’ bastato l’arrivo di un “ normalizzatore” come Tudor per riportare le cose in ordine. Niente di straordinario contro il Genoa, un ottimo primo tempo contro la Roma dove la Juve ha dominato in lungo e largo. Peccato per il pareggio, il profumo di vittoria era nell’aria, ma il gigante croato intanto ha trasmesso alla squadra un’identità che sembrava completamente smarrita. Poca filosofia, tanta praticità, ma anche idee e voglia di fare. Quello che soprattutto da gennaio in poi è venuto clamorosamente a mancare portando la Juventus, comunque vada a finire la stagione, ad un fallimento, perché stavolta si può e si deve utilizzare questo termine, tante volte abusato in tempi recenti. Per quanto mi riguarda non sarà un quarto posto, o terzo che sia, a cambiare il giudizio complessivo. Fallimento, che solo Motta non ha visto, fallimento per essere stati presi a pallonate dal Psv, per essere stati umiliati dall’Empoli primavera in Coppa Italia, per aver preso schiaffi sonori in casa con l’Atalanta e dalla Fiorentina. Roba evidentemente normale per qualche “ santone” del calcio, roba da brividi per chi ama la Juventus.

Tudor ha accettato con spirito di servizio una missione senza rete e con una sorta di data di scadenza segnata. Ma tutti siamo dalla sua parte, per la sua juventinità, per quei 1000 km fatti in macchina, per l’amore che prova verso la maglia. Per il futuro ci sarà tempo, per programmare però no. La società dovrà fare ben presto le proprie valutazioni perché numerosi discorsi dovranno essere affrontati con l’allenatore della prossima stagione, chiunque sarà, dall’eventuale riscatto di alcuni prestiti, alle cessioni e soprattutto alle priorità di mercato.

Perché gli errori commessi quest’anno, non si potranno ripetere, perché la sufficienza mostrata in troppe occasioni non si potrà più tollerare. Il binario dunque sarà parallelo. Da un lato la squadra, senza troppi personalismi o mal di pancia e vale per tutti, dovrà lottare per entrare in Champions, la società di concerto con la proprietà, programmare e non lasciare nulla al caso. Sbagliare è umano, ripetersi sarebbe diabolico. Fallire alla Juve è una macchia che non può più essere ammessa!