
Juve, tutti pazzi per Šeško: ecco perché potrebbe essere Il 9 perfetto per il futuro
Nel processo di rifondazione della Juventus, sempre più orientata verso un calcio verticale, fisico ma tecnicamente evoluto, Benjamin Šeško potrebbe rappresentare il profilo ideale per guidare l’attacco bianconero nei prossimi anni. Il giocatore ha dimostrato di saper attaccare la profondità, muoversi tra le linee con intelligenza e finalizzare con entrambi i piedi.
Il suo primo controllo pulito, la capacità di liberarsi al tiro rapida, e la sua attitudine al gioco spalle alla porta potrebbe risultare fondamentale per una squadra come la Juve de futuro, che potrebbe tendere a cercare l’appoggio sul centravanti per risalire il campo. In tutto questo, ricorderebbe vagamente un giovane Ibrahimović, ma con più verticalità e meno estetica fine a sé stessa.
Tatticamente perfetto per il 3-4-2-1
Nel sistema di Tudor (o in una Juve che aspirerebbe ad allinearsi al calcio europeo moderno), Šeško potrebbe calarsi perfettamente nel ruolo di punta centrale per almeno tre motivi:
Attacco alla profondità – In un 3-4-2-1 o 4-3-2-1 con due trequartisti come Yildiz e Koopmeiners alle spalle, Šeško sarebbe l’ideale per sfruttare gli spazi tra i difensori centrali. La sua corsa lunga e potente costringerebbe le difese avversarie ad abbassarsi, aprendo spazi per gli inserimenti.
Lavoro sporco e sponde – Si tratterebbe di un giocatore generoso, "cattivo" il punto giusto, abile nel pressing e nel gioco di sponda, utile per attivare gli inserimenti di mezzali come McKennie o le incursioni sulle fasce di Cambiaso e Nico Gonzalez.
Adattabilità al gioco diretto – In una Juventus che spesso tenderebbe a cercare la transizione più che il possesso manovrato, Šeško potrebbe diventare un’arma devastante: un riferimento capace di lanciare i compagni, ma anche di finalizzare in velocità.
Età, margini e visione di lungo termine
Šeško avrebbe margini di crescita ancora enormi e in tal senso deve crescere come numero di gol. Per una Juventus che vorrebbe rifondarsi, puntare su un attaccante giovane ma già formato potrebbe rappresentare un investimento tecnico ed economico di grande prospettiva. Non solo per l’impatto immediato, ma anche per una potenziale plusvalenza futura.
Inserirlo in un contesto che punterebbe al rinnovamento tattico e mentale potrebbe rivelarsi un’operazione di rara intelligenza: garantirebbe gol, affidabilità e fame. Tre qualità che la Juve starebbe cercando disperatamente. In un panorama in cui il centravanti “totale” sta tornando di moda, Šeško potrebbe incarnare perfettamente la figura dell’attaccante moderno: potente, tecnico, verticale. Alla Juventus servirebbe proprio un profilo così. Uno che potrebbe segnare, lottare, fare reparto da solo. E soprattutto, uno che avrebbe ancora fame. E per tornare grandi, la fame resta un requisito imprescindibile.







