
Giuntoli-Motta, ecco come si è arrivati alla rottura. Tutti i motivi dietro l'esonero
Il confronto di martedì mattina tra Thiago Motta, Cristiano Giuntoli e l'amministratore delegato della Juventus Maurizio Scanavino si è rivelato decisivo per l'allenatore, o meglio, più che il confronto in sé, che non doveva nei programmi portare ad un epilogo della sua avventura sulla panchina della Juventus, a segnare il suo destino è stata la reazione, come riportato dalla Gazzetta dello Sport. Cristiano Giuntoli aveva comunque affrontato la questione legata al rendimento della squadra e al lavoro del tecnico senza girarci attorno, anzi, usando parole forti per criticare senza mezzi termini i risultati di una stagione oggettivamente disastrosa da parte dei bianconeri, costellata di serate sportivamente drammatiche, da quella pessima in Champions contro lo Stoccarda, che aveva dato adito alle prime perplessità, al periodo dei tanti pareggi e poi al mese terribile con le eliminazioni dalla Champions e dalla Coppa Italia, e le scoppole subite per mano di Atalanta e Fiorentina.
"Mi vergogno di averti scelto", sono le parole che secondo la Rosea avrebbe utilizzato il direttore tecnico bianconero, sperando forse di suscitare una reazione in un allenatore che invece ha dato la sensazione di voler continuare per l'ennesima volta per la propria strada, dimostrandosi paradossalmente sereno e convinto delle proprie scelte, atteggiamento che non è piaciuto alla dirigenza, che avrebbe invece preferito da parte sua meno freddezza in un momento così complicato. Giuntoli è consapevole che il tempo a disposizione della squadra per invertire la rotta è pochissimo e così si è optato per un cambio in panchina, nella speranza che questo possa bastare e si vedano risultati già a partire da sabato contro il Genoa. La spallata decisiva l'hanno poi data i giocatori, che nei colloqui singoli hanno manifestato tutti o quasi perplessità nella gestione dell'allenatore, pur confermando la propria intenzione di dare tutto per centrare la qualificazione in Champions.







