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Analisi Tattica Fiorentina-Juventus: senza capo, coda e anima
Oggi alle 00:01Primo piano
di Nerino Stravato
per Bianconeranews.it

Analisi Tattica Fiorentina-Juventus: senza capo, coda e anima

Speravamo di aver toccato il fondo al fischio finale di Juventus - Atalanta 0-4. Invece l’abisso in cui sta scivolando la Vecchia Signora sembra non avere fine. La partita di Firenze è la diapositiva della confusione, la fotografia dello sconforto. Thiago Motta, non si capisce se per scelta tecnica o per problematiche fisiche, mette fuori Gatti Cambiaso e Yildiz. Non che ultimamente i 3 abbiano fatto scintille in campo, Ma andare a strutturare una difesa con 3 elementi su 4 che non sono mai scesi in campo dal primo minuto insieme,Kelly,Veiga e Kalulu. L’inglese di nuovo dove non si è mostrato a suo agio, a sinistra. Poi Koopmeiners al posto di Yildiz largo a destra è forse la scelta più incomprensibile, considerato il fatto che l’olandese sta affrontando un periodo di grande difficoltà e sicuramente metterlo fuori ruolo non lo aiuta. Cercare di fare un analisi è veramente difficoltoso. Per quanto le scelte del mister possano essere discutibili è l’atteggiamento dei giocatori in campo ad essere preuccupante. Remissione e rassegnazione sono le parole che meglio descrivono quanto fatto in campo dai bianconeri. Se con l’Atalanta almeno nella prima mezz’ora si era visto qualcosa, contro i viola è il nulla assoluto. La fase di possesso è fatta da un palleggio inutile e inconcludente, nonostante la Fiorentina non faccia poi un pressing asfissiante.

La fase difensiva è un disastro. Sul gol dell’1-0 l’errore di Nico Gonzalez è determinante. Si tessono molto spesso le doti in elevazione dell’argentino, ma sul calcio d’angolo che porta al gol di Gosens salta poco e fuori tempo, favorendo l’esterno tedesco nell’arrivare facilmente sul pallone. Il 2-0 oltre che alla bella giocata il coppia di Fagioli e Gudmundsson ci sono due gravi errori. Kelly sulla palla alta che da il via all’azione si fa sovrastare da Kean senza nemmeno provare a contrastarlo, Veiga invece inspiegabilmente lascia tempo e spazio a Mandragora senza nemmeno provare a disturbarlo. Anche il 3-0 è frutto di una serie di letture sbagliate e di poca aggressività. Weah a inizio azione si fa prendere in mezzo troppo facilmente nello scambio Fagioli - Gosens. Mckennie e Thuram non leggono l’inserimento di Gudmundsson, e Veiga ancora una volta esce tardi e male proprio sull’islandese. Analizzando tutti e tre i gol, si trova un minimo comun denominatore: Aggressività 0. Questo è quello che si è visto in campo, una squadra senza voglia di andare a conquistare il pallone, remissiva, quasi sempre con corse all’indietro anche quando la superiorità numerica permetteva di provare ad aggredire il portatore di palla. Uno spettacolo che la storia della Juventus non merita di vivere. E forse sarebbe meglio proiettare magari ai giocatori qualche sfida bianconera del passato, invece che magari video dei prossimi avversari, per far vedere loro quali sono le caratteristiche che servono per indossare la maglia più prestigiosa del calcio italiano.e