Motta dalle parole ai fatti: ora la Juve non può più sbagliare

La Juve di Motta sta vivendo un paradosso. La doppia esclusione dalle coppe ha alimentato le critiche, scatenato la contestazione dei tifosi, con l'allenatore costretto a leggere sui giornali i nomi dei suoi possibili successori. E a difendersi in conferenza stampa, spesso anche con discorsi oggettivamente poco comprensibili e risposte poco pertinenti alle domande, o comunque oltre le stesse. Il campo, ovviamente in campionato, dice però che i bianconeri andrebbero a -6 dalla capolista Inter nel caso in cui battessero il Verona. Con tutto il rispetto per i veneti, non servirebbe un'impresa. Qualcuno sogna in chiave scudetto, l'obiettivo concreto è di consolidare la posizione in zona Champions League. Indispensabile per continuare il progetto, a fine stagione sapremo se con o senza Thiago. Malgrado le smentite di ieri, i rapporti con alcuni elementi della squadra non sembrano idilliaci. Come si era percepito dalle parole dello stesso tecnico dopo la clamorosa eliminazione dalla Coppa Italia. Nel giro di pochi giorni è cambiato qualcosa? Chissà. 

La risposta la darà la Juve, questa questa sera allo Stadium. Come detto, parte della tifoseria darà vita alle proteste, in realtà iniziate ieri sera davanti al JHotel da parte di circa trecento persone dei gruppi organizzati. Nel mirino società, tecnico e giocatore. La parola d'ordine è rispetto, con immancabile invito a tirare fuori gli attributi. In sintesi, questa sera è vietato sbagliare. Lo abbiamo detto tante volte, ma la stagione ormai è in una fase avanzata, forse decisiva e una frenata in questo momento potrebbe essere fatale sulla strada verso l'obiettivo. La squadra di Motta in campionato è reduce da quattro vittorie consecutive, anche se non prive di difficoltà. Serve il pokerissimo per tenere a debita distanza le rivali. La Lazio momentaneamente è balzata a +1 e occhio al Bologna di Italiano che non molla, mentre il Milan ormai sembra fuori dalla lotta, scavalcato anche da Fiorentina e Roma. Il tempo delle parole è finito, la Juve di Motta deve fare i fatti e dimostrare di aver metabolizzato l'uscita prematura da Champions League e Coppa Italia.