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De Paola: "Napoli-Inter l'ha buttata Inzaghi. Juve e Milan, chi si assume le responsabilità?"
tmwradio
Editoriale con Paolo De Paola, intervistato da Vincenzo Marangio
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A TMW Radio è l’ora dell’Editoriale. Queste le parole del Direttore Paolo De Paola
Vuole ricordare Eleonora Giorgi, scomparsa oggi?
"Oltre a essere una donna bellissima, era un’attrice poliedrica che ha interpretato numerosi ruoli. Ho sempre trovato significativo il suo legame con Massimo Ciavarro, quasi come un simbolo di una gioventù che ci ha accompagnato nelle estati e nei film leggeri, lasciando un segno nei ricordi di tante persone".
Qual è il suo parere su Inter-Napoli e sull’occasione persa dall’Atalanta?
"Il vero titolo della giornata è l’occasione mancata dall’Atalanta. Aveva una possibilità enorme, ma l’ha sprecata, segno di immaturità e immaturità anche dell'allenatore. Gasperini è un signor allenatore, ma l'impegno costante e perseverante su tanti fronti non è ancora entrato nelle corde di questa squadra, che da anni non è più una sorpresa, ma una realtà consolidata del nostro campionato. Tornando a Napoli-Inter, in quest'epoca di incertezza, le squadre soffrono di crisi identitarie. Avere dei giocatori che hanno una forte personalità e una leadership in campo è una fortuna sfacciata, ma se le giri le spalle sbagli e penso a Bastoni per Inzaghi e Mancini per Ranieri. Non è stato Dybala a dribblare, ma Mancini, che con una pressione esagerata forse sull'arbitro a invocare la doppia ammonizione del giocatore del Como... Questi riferimenti sono fondamentali, mancano come il pane a Milan e Juventus. Il Napoli nel secondo tempo ha assaltato i nerazzurri, che avevano un condottiero, un generale, che interveniva su tutto. Lo togli fuori per fissazioni e fisime tue... La partita l'ha pareggiata Inzaghi, l'ha voluta buttare via. Ci sono anche cinque precedenti di Bastoni sostituito e gol subito dall'Inter. Lobotka entra come nel burro e De Vrij è fuori posizione. Non è stata una scelta intelligente. Ti parlavo di altre partite in cui è accaduto lo stesso. Sono cinque esempi che posso elencare: Inter-Milan, esce Bastoni e segna Gabbia; Udinese-Inter, esce Bastoni e segna Lucca; Inter-Torino, esce Bastoni e segna Vlasic; Juve-Inter, esce Bastoni e segna Conceiço; e infine, Napoli-Inter, esce Bastoni e segna Billing. Ribadisco che quando un giocatore di grande personalità come Bastoni si trova a difendere in una situazione estrema, come quella che l'Inter stava affrontando, e stava reggendo da solo. Perché lo togli? Gli fai risparmiare dieci minuti per la Champions? È un'assurdità. Lo fai uscire perché ti sembra stanco? Non è vero. Il giocatore si è anche lamentato, lo si è visto dalla sua espressione. Quella rete del Napoli è proprio un'azione che Bastoni avrebbe potuto arginare, non solo su Lobotka, ma anche su Billing. De Vrij è entrato e ha avuto delle difficoltà. Il Napoli ha portato a casa un pareggio importante. E perché dico importante? Perché nelle ultime 6-7 partite ha impegni più facili rispetto all'Inter. L'Inter avrà un confronto diretto con l'Atalanta, che la metterà alla prova. L'Inter risolverà la questione campionato in questo mese, a partire dalle due sfide con il Feyenoord. E l'Atalanta, che l’aspetta subito dopo, è già una partita fondamentale".
La Juventus può dire la sua per lo Scudetto?
"Il calcio è incredibile, e lo sappiamo. La Juventus ha fallito, ma dobbiamo continuare a sostenerla. Io sono sempre per la bellezza del campionato e per l’interesse che suscita. Stasera, la Juventus ha un’altra chance, ma ha fallito tutte le occasioni precedenti, l'ultima contro l'Empoli, in Champions contro il PSV, e nelle sfide decisive per lo Scudetto. Ma ora, clamorosamente, il destino le offre l'opportunità di consolidare il quarto posto, che potrebbe persino trasformarsi in terzo, grazie agli impegni diretti con l’Atalanta che hai citato. Non voglio azzardare previsioni, ma se consideriamo che la Juventus, dopo essere stata a 16 punti di distacco, si è ridotta a soli 6 punti dal primo posto, non è del tutto escluso che possa essere ancora coinvolta nella lotta per lo Scudetto. Il primo ostacolo è stasera, contro il Verona. Se vince, si porta a sei punti dalla vetta, con gli scontri diretti contro Atalanta e Inter. Inoltre, se il Napoli perde qualche punto, la situazione potrebbe riaprirsi in modo sorprendente, cosa che sembrava impensabile fino a poco tempo fa. Questo sarebbe un autentico miracolo per la Juventus. I tifosi sono liberi di contestare, ma ci sono momenti giusti per farlo. Io posso capire la delusione dei tifosi del Milan, ma va detto che a gennaio hanno fatto un mercato importante. Non è che la società non ha speso soldi, ma forse non sono stati gestiti nel miglior modo i giocatori, gli allenatori, e le scelte tecniche. Non c'è stato un braccino... Per quanto riguarda Motta, ogni partita da ora in avanti è un esame. Ha fallito tutti gli esami per ora, ma va rispettato il momento. Questa sera, la Juventus ha una partita che potrebbe riaprire in modo straordinario il discorso Scudetto, ma se dovesse fallire anche questa volta, allora le contestazioni sarebbero più legittime. Se, invece, dovesse vincere, portandosi a sei punti dalla vetta, la contestazione sarebbe fuori luogo, o perlomeno fuori tempo. La libertà di contestare è sacrosanta, ma deve esserci un minimo di buon senso".
Intanto la Lazio sta facendo una signora stagione.
"A Milano però non mi ha assolutamente esaltato, contro un Milan sconclusionato e che non ha senso, si è fatta raggiungere in 10 contro 11. Hanno degli alti e dei bassi incredibili, questa gara mi lascia molto perplesso. La Lazio non riesce a gestire il gioco. Non che la stagione della Lazio sia da buttare, ma ho visto partite più consistenti durante l’anno. La Lazio ha pareggiato con il Milan al 97esimo, e poi è arrivato il rigore, che per quanto discutibile, per me era assolutamente da concedere. La vittoria, sinceramente, avrebbe dovuto essere conquistata già in parità numerica, contro un Milan che è stato veramente disordinato e, in parte, penalizzato da una contestazione mai vista prima nei confronti della squadra".
Come ne esce il Milan dalla crisi? Anche per Fonseca non è un'annata facile, rischia 7 mesi di squalifica.
"Esperienze come quella milanista lasciano il segno, non sei più quello di prima. Ti sei fatto portatore di una critica ai tuoi giocatori che ti è costata il posto. Non voglio giustificarlo, di solito è una persona molto composta, ma penso sia un accumulo di tensione che si portava dietro. Le situazioni della Juventus e del Milan sono assimilabili soprattutto per il campo, per la catena di comando no, perché in bianconero è molto chiara. Si può discutere se ne capiscono o no, ma Giuntoli è una garanzia, avrebbe bisogno di un partner più in alto che avesse più conoscenza calcistica, ma comanda lui in accordo con Motta. Il Milan ha una catena di comando non chiara. Ci sono due anime in contrasto: Elliott e Redbird. Queste cose vanno risolte all’interno della società. La proprietà non fa mancare il suo supporto per quanto riguarda il progetto stadio, i giocatori, la squadra. Sulla carta, il Milan non è affatto una squadra scarsa; ha una rosa di grande qualità. Ma mancano personalità e identità. Ieri ha parlato Gabbia, che lo ha fatto con una disinvoltura e una cognizione degna di merito. Si può costruire qualcosa intorno a lui. Io vedo un Milan diviso, a volte Maignan fa il capitano in campo, poi però inanella una serie di prestazioni scadenti e la leadership non gli viene più riconosciuta. Pulisic non è un capitano, è forte, ma non ha quella personalità per unire. Gabbia lo è per la difesa, ma ce ne vorrebbero altri. Questo manca a Milan e Juventus, un momento di aggregazione tra i giocatori per creare un sentimento di squadra e gruppo. Ranieri per dire è bravo in questo, ha creato un gruppo che si forgia attorno alla personalità di alcuni giocatori. Ha creato una gabbia intorno a Dybala, alcuni lo proteggono. All'Inter ci sono Barella, Calhanoglu, Lautaro... Alla Juve Koopmeiners si nasconde, Nico Gonzalez non lo vedi, quelli che dovrebbero prendere lo scettro... Motta ha scelto 8-9 capitani diversi. Ci possono stare i cambi di formazione, ma non il fatto che i giocatori si nascondino, che siano spaventati dalla palla. Alla Juventus chi si assume la responsabilità? E al Milan? Non hanno un qualcosa che lo accomuni. È come quando a una festa con 10-11 persone non riesci a trovare un discorso comune. Si formano piccoli gruppi che parlano separatamente, senza un vero sentimento di squadra. Questo è un problema per entrambe le squadre. Motta sta fallendo in questo, nel creare uno spirito di squadra. Quando l’anno scorso a Napoli si sono alternati tre allenatori, nessuno di loro è riuscito a instaurare una vera leadership. Poi è arrivato l’allenatore giusto, Conte, che ha rimesso tutto a posto. La chiave è avere una guida forte, un allenatore che faccia sentire i giocatori parte di un progetto. Con Fonseca, la squadra è sembrata disunita, e la sua gestione non ha funzionato. Non basta essere tecnicamente preparati, bisogna anche riuscire a motivare e unire il gruppo. La situazione in casa Juventus è simile. Non vanno bene i due allenatori, Motta però ha ancora la possibilità di prendersi la Juventus".
Cosa si sente di dire su Leao?
"L'ultima azione della partita... A Leao non chiedo di fare il terzino, ma nell'ultima azione poteva dare una mano. Si ferma a centrocampo e lascia gli avversari. Poi è proprio dalla sua fascia che arriva il gol. Per me dovrebbe stare fuori per molto tempo, uno che si estranea senza aiutare i compagni nell'ultima azione della partita... Io gliene direi quattro".
Thiago Motta può salvare la panchina?
"Non so se con un terzo o un quarto posto... Se vediamo una metamorfosi nel gioco, con una continuità nelle prestazioni, allora si può sperare in un miglioramento. Ma se i problemi persistono, magari uno come Gasperini potrebbe essere la scelta giusta. Ha esperienza nella gestione dei giovani e lavora bene in un contesto economico ristretto. Un’altra opzione, naturalmente, è Conte, ma dipende da come vanno le cose al Napoli. Se il Milan continua su questa strada, potrebbe essere necessario un cambiamento radicale".
Qual è il suo parere sugli arbitraggi?
"Se sono girato e il braccio copre il mio fianco, ma è posizionato appena più spostato è fallo... Per me va rivista tutta questa regola. Mancini prima dicevo che aveva fatto un capolavoro, mettendo pressione a Pairetto, uno dei più scarsi che ci sia. Ma andiamoci piano con le espulsioni, mettiamole a tempo, per 15 minuti magari. La penalizzazione che si dà togliendo un uomo è troppo grande. Contro la Lazio per me il rosso non ci stava, il fallo non era violento e Pavlovic non era ultimo uomo. Il rigore invece c'era. Per i falli di mano io non ci capisco più niente... O non li fischi mai o sempre. La sagoma come la vedono loro?".
Vuole ricordare Eleonora Giorgi, scomparsa oggi?
"Oltre a essere una donna bellissima, era un’attrice poliedrica che ha interpretato numerosi ruoli. Ho sempre trovato significativo il suo legame con Massimo Ciavarro, quasi come un simbolo di una gioventù che ci ha accompagnato nelle estati e nei film leggeri, lasciando un segno nei ricordi di tante persone".
Qual è il suo parere su Inter-Napoli e sull’occasione persa dall’Atalanta?
"Il vero titolo della giornata è l’occasione mancata dall’Atalanta. Aveva una possibilità enorme, ma l’ha sprecata, segno di immaturità e immaturità anche dell'allenatore. Gasperini è un signor allenatore, ma l'impegno costante e perseverante su tanti fronti non è ancora entrato nelle corde di questa squadra, che da anni non è più una sorpresa, ma una realtà consolidata del nostro campionato. Tornando a Napoli-Inter, in quest'epoca di incertezza, le squadre soffrono di crisi identitarie. Avere dei giocatori che hanno una forte personalità e una leadership in campo è una fortuna sfacciata, ma se le giri le spalle sbagli e penso a Bastoni per Inzaghi e Mancini per Ranieri. Non è stato Dybala a dribblare, ma Mancini, che con una pressione esagerata forse sull'arbitro a invocare la doppia ammonizione del giocatore del Como... Questi riferimenti sono fondamentali, mancano come il pane a Milan e Juventus. Il Napoli nel secondo tempo ha assaltato i nerazzurri, che avevano un condottiero, un generale, che interveniva su tutto. Lo togli fuori per fissazioni e fisime tue... La partita l'ha pareggiata Inzaghi, l'ha voluta buttare via. Ci sono anche cinque precedenti di Bastoni sostituito e gol subito dall'Inter. Lobotka entra come nel burro e De Vrij è fuori posizione. Non è stata una scelta intelligente. Ti parlavo di altre partite in cui è accaduto lo stesso. Sono cinque esempi che posso elencare: Inter-Milan, esce Bastoni e segna Gabbia; Udinese-Inter, esce Bastoni e segna Lucca; Inter-Torino, esce Bastoni e segna Vlasic; Juve-Inter, esce Bastoni e segna Conceiço; e infine, Napoli-Inter, esce Bastoni e segna Billing. Ribadisco che quando un giocatore di grande personalità come Bastoni si trova a difendere in una situazione estrema, come quella che l'Inter stava affrontando, e stava reggendo da solo. Perché lo togli? Gli fai risparmiare dieci minuti per la Champions? È un'assurdità. Lo fai uscire perché ti sembra stanco? Non è vero. Il giocatore si è anche lamentato, lo si è visto dalla sua espressione. Quella rete del Napoli è proprio un'azione che Bastoni avrebbe potuto arginare, non solo su Lobotka, ma anche su Billing. De Vrij è entrato e ha avuto delle difficoltà. Il Napoli ha portato a casa un pareggio importante. E perché dico importante? Perché nelle ultime 6-7 partite ha impegni più facili rispetto all'Inter. L'Inter avrà un confronto diretto con l'Atalanta, che la metterà alla prova. L'Inter risolverà la questione campionato in questo mese, a partire dalle due sfide con il Feyenoord. E l'Atalanta, che l’aspetta subito dopo, è già una partita fondamentale".
La Juventus può dire la sua per lo Scudetto?
"Il calcio è incredibile, e lo sappiamo. La Juventus ha fallito, ma dobbiamo continuare a sostenerla. Io sono sempre per la bellezza del campionato e per l’interesse che suscita. Stasera, la Juventus ha un’altra chance, ma ha fallito tutte le occasioni precedenti, l'ultima contro l'Empoli, in Champions contro il PSV, e nelle sfide decisive per lo Scudetto. Ma ora, clamorosamente, il destino le offre l'opportunità di consolidare il quarto posto, che potrebbe persino trasformarsi in terzo, grazie agli impegni diretti con l’Atalanta che hai citato. Non voglio azzardare previsioni, ma se consideriamo che la Juventus, dopo essere stata a 16 punti di distacco, si è ridotta a soli 6 punti dal primo posto, non è del tutto escluso che possa essere ancora coinvolta nella lotta per lo Scudetto. Il primo ostacolo è stasera, contro il Verona. Se vince, si porta a sei punti dalla vetta, con gli scontri diretti contro Atalanta e Inter. Inoltre, se il Napoli perde qualche punto, la situazione potrebbe riaprirsi in modo sorprendente, cosa che sembrava impensabile fino a poco tempo fa. Questo sarebbe un autentico miracolo per la Juventus. I tifosi sono liberi di contestare, ma ci sono momenti giusti per farlo. Io posso capire la delusione dei tifosi del Milan, ma va detto che a gennaio hanno fatto un mercato importante. Non è che la società non ha speso soldi, ma forse non sono stati gestiti nel miglior modo i giocatori, gli allenatori, e le scelte tecniche. Non c'è stato un braccino... Per quanto riguarda Motta, ogni partita da ora in avanti è un esame. Ha fallito tutti gli esami per ora, ma va rispettato il momento. Questa sera, la Juventus ha una partita che potrebbe riaprire in modo straordinario il discorso Scudetto, ma se dovesse fallire anche questa volta, allora le contestazioni sarebbero più legittime. Se, invece, dovesse vincere, portandosi a sei punti dalla vetta, la contestazione sarebbe fuori luogo, o perlomeno fuori tempo. La libertà di contestare è sacrosanta, ma deve esserci un minimo di buon senso".
Intanto la Lazio sta facendo una signora stagione.
"A Milano però non mi ha assolutamente esaltato, contro un Milan sconclusionato e che non ha senso, si è fatta raggiungere in 10 contro 11. Hanno degli alti e dei bassi incredibili, questa gara mi lascia molto perplesso. La Lazio non riesce a gestire il gioco. Non che la stagione della Lazio sia da buttare, ma ho visto partite più consistenti durante l’anno. La Lazio ha pareggiato con il Milan al 97esimo, e poi è arrivato il rigore, che per quanto discutibile, per me era assolutamente da concedere. La vittoria, sinceramente, avrebbe dovuto essere conquistata già in parità numerica, contro un Milan che è stato veramente disordinato e, in parte, penalizzato da una contestazione mai vista prima nei confronti della squadra".
Come ne esce il Milan dalla crisi? Anche per Fonseca non è un'annata facile, rischia 7 mesi di squalifica.
"Esperienze come quella milanista lasciano il segno, non sei più quello di prima. Ti sei fatto portatore di una critica ai tuoi giocatori che ti è costata il posto. Non voglio giustificarlo, di solito è una persona molto composta, ma penso sia un accumulo di tensione che si portava dietro. Le situazioni della Juventus e del Milan sono assimilabili soprattutto per il campo, per la catena di comando no, perché in bianconero è molto chiara. Si può discutere se ne capiscono o no, ma Giuntoli è una garanzia, avrebbe bisogno di un partner più in alto che avesse più conoscenza calcistica, ma comanda lui in accordo con Motta. Il Milan ha una catena di comando non chiara. Ci sono due anime in contrasto: Elliott e Redbird. Queste cose vanno risolte all’interno della società. La proprietà non fa mancare il suo supporto per quanto riguarda il progetto stadio, i giocatori, la squadra. Sulla carta, il Milan non è affatto una squadra scarsa; ha una rosa di grande qualità. Ma mancano personalità e identità. Ieri ha parlato Gabbia, che lo ha fatto con una disinvoltura e una cognizione degna di merito. Si può costruire qualcosa intorno a lui. Io vedo un Milan diviso, a volte Maignan fa il capitano in campo, poi però inanella una serie di prestazioni scadenti e la leadership non gli viene più riconosciuta. Pulisic non è un capitano, è forte, ma non ha quella personalità per unire. Gabbia lo è per la difesa, ma ce ne vorrebbero altri. Questo manca a Milan e Juventus, un momento di aggregazione tra i giocatori per creare un sentimento di squadra e gruppo. Ranieri per dire è bravo in questo, ha creato un gruppo che si forgia attorno alla personalità di alcuni giocatori. Ha creato una gabbia intorno a Dybala, alcuni lo proteggono. All'Inter ci sono Barella, Calhanoglu, Lautaro... Alla Juve Koopmeiners si nasconde, Nico Gonzalez non lo vedi, quelli che dovrebbero prendere lo scettro... Motta ha scelto 8-9 capitani diversi. Ci possono stare i cambi di formazione, ma non il fatto che i giocatori si nascondino, che siano spaventati dalla palla. Alla Juventus chi si assume la responsabilità? E al Milan? Non hanno un qualcosa che lo accomuni. È come quando a una festa con 10-11 persone non riesci a trovare un discorso comune. Si formano piccoli gruppi che parlano separatamente, senza un vero sentimento di squadra. Questo è un problema per entrambe le squadre. Motta sta fallendo in questo, nel creare uno spirito di squadra. Quando l’anno scorso a Napoli si sono alternati tre allenatori, nessuno di loro è riuscito a instaurare una vera leadership. Poi è arrivato l’allenatore giusto, Conte, che ha rimesso tutto a posto. La chiave è avere una guida forte, un allenatore che faccia sentire i giocatori parte di un progetto. Con Fonseca, la squadra è sembrata disunita, e la sua gestione non ha funzionato. Non basta essere tecnicamente preparati, bisogna anche riuscire a motivare e unire il gruppo. La situazione in casa Juventus è simile. Non vanno bene i due allenatori, Motta però ha ancora la possibilità di prendersi la Juventus".
Cosa si sente di dire su Leao?
"L'ultima azione della partita... A Leao non chiedo di fare il terzino, ma nell'ultima azione poteva dare una mano. Si ferma a centrocampo e lascia gli avversari. Poi è proprio dalla sua fascia che arriva il gol. Per me dovrebbe stare fuori per molto tempo, uno che si estranea senza aiutare i compagni nell'ultima azione della partita... Io gliene direi quattro".
Thiago Motta può salvare la panchina?
"Non so se con un terzo o un quarto posto... Se vediamo una metamorfosi nel gioco, con una continuità nelle prestazioni, allora si può sperare in un miglioramento. Ma se i problemi persistono, magari uno come Gasperini potrebbe essere la scelta giusta. Ha esperienza nella gestione dei giovani e lavora bene in un contesto economico ristretto. Un’altra opzione, naturalmente, è Conte, ma dipende da come vanno le cose al Napoli. Se il Milan continua su questa strada, potrebbe essere necessario un cambiamento radicale".
Qual è il suo parere sugli arbitraggi?
"Se sono girato e il braccio copre il mio fianco, ma è posizionato appena più spostato è fallo... Per me va rivista tutta questa regola. Mancini prima dicevo che aveva fatto un capolavoro, mettendo pressione a Pairetto, uno dei più scarsi che ci sia. Ma andiamoci piano con le espulsioni, mettiamole a tempo, per 15 minuti magari. La penalizzazione che si dà togliendo un uomo è troppo grande. Contro la Lazio per me il rosso non ci stava, il fallo non era violento e Pavlovic non era ultimo uomo. Il rigore invece c'era. Per i falli di mano io non ci capisco più niente... O non li fischi mai o sempre. La sagoma come la vedono loro?".
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