Juventus-Empoli 4-1, tre punti nonostante Motta - Le contropagelle di Marco Sanfelici
di Marco Edoardo SANFELICI
DI GREGORIO 6 Si becca un goal dopo 3 minuti col pallone che gli passa a non più di 20 centimetri e soprattutto per carenze di disposizioni di piazzamento dei compagni. Fateci caso: tutte le squadre sui corner entrano almeno in 5 in area piccola e tocca al portiere piazzare la difesa. Il resto è ordinaria amministrazione, anche se sul tiro deviato di Colombo, mi sembra in ritardo.
WEAH 7 Prima pedina giocata dal mister alla “ ‘ndocojocojo” e gli va bene, dato che l’americano gioca una partita di spessore, di impegno e fisica oltremisura. Mi piace pensare che, anche senza la deviazione decisiva di Kolo Muani, Weah avrebbe segnato la rete del vantaggio.
GATTI 6,5 Entra stanco e lemme lemme come suo solito, roba da indisponente cronico. Poi però si vede partire palla al piede, andare andare andare, fin sul fondo. Il tutto sa tanto di invito alla riscossa e allora mi commuovo e gli mando un bacio.
RENATO VEIGA 6 Oddio, di capigliature ne ho viste di assai più decenti… Come primo impatto dà l’impressione di essere un difensore sia di ruolo che di pensiero e di questi tempi è grasso che cola. Di testa c’è e di pressione sulla punta anche. Ma Colombo stuzzica e punge e buon per noi che Veiga ci mette il piedone e devia fuori un diagonale terribile sul 2 a 1.
SAVONA 6 Certo che, come fa ruotare i giocatori il nostro mister nemmeno un’agenzia di viaggi… Entro breve tempo, se continua così, vedremo Savona al centro dell’attacco e in rigoroso senso orario, da sinistra a destra. Eppure solo mercoledì il ragazzo pareva essere stato risparmiato per questioni di pubalgia, oggi gioca tutta la partita, ma allora la verità qual è?
LOCATELLI 7 Fa reparto da solo. E a centrocampo è un’impresa paragonabile al furto del fuoco di Prometeo. Imposta preciso, contrasta senza mai un fallo e va a chiudere le fonti del gioco empolese in ogni zona del campo. Tre lanci a cambiare il fronte d’attacco sui piedi di Yildiz che vanno proiettati nelle sale cinema. Fascia da capitano meritata e, si spera, ormai fissa..
McKENNIE 6 Più impacciato del solito, soffre oltre misura il pressing micidiale degli uomini di D’Aversa. Si aiuta con il mestiere, ma spesso lo si vede in affanno. Col passare dei minuti gli spazi lasciati dagli indiavolati toscani, che calano alla distanza, rimettono Weston in carreggiata sostenendo l’azione in avanti (THURAM 6,5 Entra per congelare il match, ma il destino gli riserva una palla da servire in profondità e non ci pensa un attimo a spedire Cico in goal)
NICO GONZALEZ 7 E’ in crescita consistente da un po’ di tempo a questa parte e contro l’Empoli gioca forse una delle migliori partire in maglia bianconera, se non la migliore. E’ l’unico a non naufragare nella prima frazione, cercando anche il goal con una girata spettacolare che Vasquez devia in calcio d’angolo. Prova più volte a indirizzare di testa in area la palla verso la porta avversaria, partecipa costantemente alla manovra. Avanti così (CONCEICAO 6,5 Quando Thuram lo mette davanti alla porta, non spreca l’occasione e fa 4 a 1)
KOOPMEINERS 6,5 Uomo a tutto campo e a tutto servizio. Parte in linea con Veiga e Gatti, poi dato che Veiga se la cava benissimo da sé, si alza a ridosso della terra di mezzo. Dialoga con i compagni con buona riuscita, ma solo nella ripresa. Prova a segnare con un tiro da 30 metri terrificante, deviato da Vasquez con le punte delle dita. Allora serve un pallone in profondità a Kolo Muani che vince il contrasto e pareggia.
YILDIZ 8 Il migliore in campo e di un distacco tale da sembrare siderale. In un primo tempo orripilante è l’unico pericolo concreto per la difesa avversaria. Domina la ripresa in lungo e il largo e, a poco a poco, distrugge le contromisure di D’Aversa, preparando il terreno alla rimonta. Solo un pavido mister dalla personalità discutibile lo può sostituire mentre sta imparando a prendere la squadra per mano, avendo il mister già detto a Vlahovic che sarebbe entrato. Detto prima del vantaggio, con la gara che si inverte, ma a Motta manco importa... (VLAHOVIC 7 Altri allenatori di grande personalità avrebbero azzerato la sostituzione, visti i presupposti diametralmente cambiati in pochi attimi. Ma Motta è l’allenatore del “volemosebbene”, senza ossessione alcuna rispetto alla vittoria e dopo 3 panchine, anzi 4, non se la sente di far tornare Dusan a sedersi. Per altro il serbo fa il suo dovere, anche oltre l’atteso e schiaffa una palla all’incrocio dal limite dell’area che entra in modo spettacolare. Che volesse metterla davvero lì, è cosa che non ci riguarda)
KOLO MUANI 7,5 Una rete e mezza. Il pareggio è tutto merito suo: ammaestra un pallone difficile, resiste alla carica del difendente, si presenta di lato davanti al portiere e lo fredda con un tiro ravvicinato con finta incorporata. Il secondo goal è una gentile concessione di Eupalla, nell’occasione stranamente benevola, che fa carambolare un tiro di Weah sul suo stinco e di lì in porta. Comunque sia, in due partite è al terzo goal. Miglior modo di presentarsi non c’è. La caratteristica principale del “colored” francese è non dare punti di riferimento: se i compagni lo sapranno assecondare, se ne vedranno delle belle.
THIAGO MOTTA 5,5 Se dipendesse da come motiva la squadra nell’approccio alla partita, andrebbe allontanato subito dalla Continassa. Osservazione: gli allenatori capaci stanno con la squadra negli spogliatoi, prima di scendere in campo e non concedono interviste a Dazn, lasciando sguarnito lo stanzone dove ci si cambia. Deve ringraziare un rimbalzo galeotto sul braccio di Anjorin, che fa cancellare il rigore che avrebbe portato forse l’Empoli sullo 0 a 2 in 20 minuti. Ci deve spiegare se togliere il migliore in campo dopo il vantaggio è segno di essere “unto del Signore” o un fortunato giocatore di dadi. La Juventus vince di goleada, perché il calcio è un’invenzione del demonio, ma si deve tenere conto di un infortunato toscano prima dell’inizio, di altri due durante la partita e due importanti come il capitano Ismajli che non ha fatto vedere biglia a Kolo e Anjorin che sta facendo ammattire la linea difensiva bianconera. Due dei quattro goal si concretizzano in superiorità numerica, dato che un isterico Maleh, su cui avviene il fallo da rigore di Di Gregorio, trova il modo di farsi espellere. La Juve vince meritatamente anche per una somma di episodi favorevoli, di cui essere contenti, ma per nulla pilotati dalla panchina. In panchina si è fermi all’approccio da educande e a Yildiz fuori per … parola data. Tutto il resto è silenzio (cit. Amleto di William Shakespeare)