La notte degli esperimenti e delle perle: la Juve vola ai quarti sulle ali di Nico, Dusan, Koop e Conceicao (3 su 4 colpi di Giuntoli)
Serviva come il pane una vittoria limpida e pulita per dare un calcio alla rabbia e alle preoccupazioni dopo la sciagurata serie di pareggi deludenti della Juventus. Battere il Cagliari e passare il turno di Coppa Italia era una missione da portare a casa senza "se" e senza "ma" facendolo, possibilmente, con nuove idee da applicare in campionato. E allora spazio agli esperimenti per Thiago Motta....
Se è vero, infatti, che squadra che vince non si tocca, è altrettanto vero che squadra che colleziona pareggi necessità di sperimenti, ecco spiegati i tanti cambi di posizione proposti da Thiago Motta per la sfida di Coppa Italia contro il Cagliari: McKennie a fare il terzino sinistro, Locatelli il difensore centrale con licenza di impostare alla Bonucci; Koopmeiners in coppia con Thuram davanti alla difesa e Yildiz ad agire alle spalle di Vlahovic.Rischio o azzardo? All'inizio sembra prevalere di più la prima tesi visto che dai cambi di ruolo la Juventus non sembra trarre giovamento complice anche il ritmo ancora troppo compassato. Quello più a suo agio nel nuovo ruolo è Yildiz che riesce ad aumentare la qualità sotto porta al punto da innescare molto di più e molto meglio Vlahovic abile (anche lui) a sbloccare il match. Esperimento riuscito.
Altro esperimento perfettamente riuscito è quello di Manuel Locatelli difensore centrale. Il capitano bianconero, dopo qualche imbarazzo posizionale nei primi minuti che potevano costare caro, trova le misure di coppia con Kalulu e non solo è efficace a livello difensivo ma interpreta benissimo anche il ruolo di play basso facendo sentire però la sua assenza in mezzo al campo anche e soprattutto perché Thuram non è in gran serata e Koop girovaga per il campo alla ricerca della posizione giusta ma intanto delizia lo Stadium con una punizione meravigliosa dalla lunga distanza all'incrocio dei pali. Ancora non è chiara la collocazione ma è cristallina la sua tecnica che comincia ad emergere. Una pennellata e poi l'uscita con tanto di standing ovation.
Ingiudicabile, invece, l'esperimento McKennie terzino sinistro anche perché il lato mancino è stato un mistero difficile da sciogliere: in principio c'era nei piani partita Mbangula, poi il belga si sposta al centro e sale Weston, poi viene spostato Koopmeiners sulla verticale misteriosa in quello che diventa un vero e proprio caos organizzato.
Morale della favola: Yildiz strappa il posto a Koopmeiners alle spalle di Vlahovic, l'olandese rischia di essere l'oggetto misterioso di un centrocampo che al momento non può fare a meno di Locatelli mentre Thuram deve cominciare a perdere meno palloni in fase di impostazione. Conceicao è una certezza (come il suo sinistro che non perdona) ma ora potrà rifiatare con il recupero di Nico Gonzalez che potrà dare il cambio anche allo stacanovista (per forza) Vlahovic al centro dell'attacco. E invece Motta decide di provare l'argentino non come alternativa ai primi due ma integrandoli con la sua tecnica e prepotenza fisica e i segnali, anche in questo caso, sono positivi tutto racchiuso nel pallonetto capolavoro per il poker finale.
Morale finale: recuperare qualche infortunato di qualità alza il livello della squadra, mettere un uomo vicino a Vlahovic ne facilita il lavoro migliorando tutto il lavoro del reparto offensivo. Si riparta da queste certezze.