Arriva la Coppa Italia: serve una risposta immediata
Alti e bassi nel rendimento, prestazioni completamente diverse ogni tre giorni. Il vero mistero della Juve attuale risiede proprio in questo fattore difficile da spiegare, come si può passare dalla prova Champions di ottimo livello con annessa grande vittoria contro il City, al pareggio floscio e deludentissimo, ottenuto allo scadere contro il Venezia, con una prestazione di infimo grado? Thiago Motta spiega poco pochissimo dialetticamente, sia dal punto di vista tecnico sia a riguardo di eventuali correttivi da apportare, e diventa arduo riuscire a decifrare che tipo di Juventus scenderà in campo questa sera, in Coppa Italia, contro il Cagliari. L’unica certezza è che per passare il turno della coppa nazionale non basterà un pareggio, ma servirà vincere la gara, sperando di non dover arrivare ai rigori. Il momento alla Continassa è tutt’altro che felice, e per far trascorrere un Natale sereno a tutti i tifosi di Madama, sin da stasera servirà mutare il registro delle partite da disputare: il pareggismo cronico di casa Juventus, non solo lascia perplessi e imbarazzati ma delude, in maniera profondissima, tutti gli aficionados zebrati. Passare il turno sarebbe una iniezione di moderata fiducia per tutto l’ambiente, per poi rituffarsi su un campionato che, sino ad oggi, ha regalato più momenti insoddisfacenti che gioie: 10 pareggi su 16 gare sono veramente una cifra spropositata e non “da Juve”.
Appurato il fatto che, da ben 26 anni, la Vecchia Signora non otteneva così pochi successi nel massimo campionato di serie A. La Coppa Italia può servire da trampolino di lancio per una squadra che ha necessità di rinvenire subito autostima, di credere in se stessa, diventando consapevole dei propri limiti e dei propri pregi. Un palese difetto di questa Juve risiede proprio in questo: capire perfettamente le peculiarità dell’avversario che si ha di fronte e agire di conseguenza, modulando atteggiamento, grinta, capacità e voglia di condurre la gara. Ormai lo sanno anche i bambini in età prescolare, la difficoltà dei bianconeri di attaccare e aver ragione di avversari che applicano il blocco basso è atavica, e non da ora. Sono anni, e quindi con diversi allenatori e filosofie, che i bianconeri quando si trovano al cospetto di compagini di fascia inferiore che si chiudono e si rannicchiano indietro, faticano terribilmente a scardinare le difese opposte e a “fare la partita”, servono insomma le invenzioni, le giocate di qualità capaci di far saltare il banco difensivo avversario, prestando molta attenzione a non scoprirsi dietro e a beccare infilate che diventano stilettate dilanianti. Teoricamente la qualità e le giocate di alto livello sono in pieno possesso del bagaglio dei giocatori della Juventus, peccato che all’atto pratico spesso latitino, regalando risultati da cocenti delusioni. Il Cagliari che scende allo Stadium incarna l’ennesimo copione di squadra di medio-bassa classifica, che si anniderà dietro cercando di ammortizzare gli attacchi bianconeri, per poi ripartire di slancio, come si è visto già in campionato, con il brutto risultato dell’1-1 finale.
La Vecchia Signora, ergo, dovrà saper tenere alta l’attenzione, scovando soluzioni in avanti, mantenendo equilibri tra i reparti, trovando ariosità nella manovra per poter rinvenire la via del gol; una di quelle partite in cui serve dimostrare di saper e voler vincere con intelligenza e mezzi tecnici in grande spolvero. Non esiste alternativa in questo caso, Madama per cercare di superare il turno, guadagnandosi i quarti di coppa, dovrà battere gli isolani. E una compagine come quella guidata da Thiago Motta non può lontanamente pensare di uscire dalla Coppa Italia, a maggior ragione in un momento buio come quello che sta vivendo. Una gara come quella di stasera dovrà servire a ritrovare alcune certezze smarrite per strada, perché il percorso in campionato ha urgente bisogno di trovare un filo conduttore e una scossa vera: 9 punti di distacco dalla vetta sono tanti, 3 dalla zona Champions non molti. Ora spetta alla Juventus stessa e al suo allenatore, certificare che l’andamento ondivago e il rendimento sin troppo sinusoidale del campionato possono venir archiviati, ma servono prove di grande sostanza e qualità, a cominciare da stasera. I tifosi chiedono risposte immediate, la via del campo è l’unica soluzione percorribile, il vero giudice insindacabile per mostrare nuovo spirito e Dna: la Juve deve battere un colpo, forte, efficace, vigoroso, sin da questa sera in Coppa Italia, per invertire l'inerzia del pareggismo tristemente mostrato in Serie A.