Analisi tattica Lille - Juventus: tutto perfetto tranne questi due aspetti...
Al fischio finale del Signor Peljito la sensazione che si è percepita è quella di aver perso 2 punti.
La trasferta di Lille conferma quanto di buono visto nella vittoria di sabato alla Dacia Arena. Ma in campo europeo gli errori si pagano a caro prezzo. E la dimostrazione di questo ultimo concetto è proprio Lille - Juventus 1-1. I bianconeri partono con lo stesso sistema di gioco di Udine, 1-4-2-3-1 con Koopmeiners alle spalle di Vlahović. Tre sono i cambi, Cabal per Savona con Cambiaso che trasloca a sinistra, e Conceição al posto di Weah. In fase di possesso la Juventus si schiera con un vero e proprio 1-4-2-4 con Koopmeiners che si affianca a Vlahovic e Locatelli e Thuram che si alternano a fare schermo davanti la difesa in caso di transizione negativa. Questo per cercare di sfruttare le corsie laterali: il Lille lascia più gioco ai bianconeri, che adesso cercano di coprire la zona centrale del campo. La Juventus riesce ad essere ben corta tra i reparti in proezione offensiva, aggredendo bene nella metà campo avversaria in caso di perdita del pallone. La costruzione sulle corsie porta a ben due reti, peccato entrambe in fuorigioco. Il primo aspetto negativo che condiziona la partita risiede nell’occasione del vantaggio dei francesi. Conceição prova un dribbling di troppo e perde palla: l’azione si sviluppa sul lato opposto, dove Zhegrova va all’uno contro uno con Cabal. Qui il terzino colombiano commette l’ingenuità di non interrompere la ripartenza francese con un fallo. Questa mancata iniziativa apre il campo all’esterno kosovaro, che effettua un passaggio in profondità per David. Invece di seguire il taglio dell’attaccante canadese, Kalulu prova a intercettare in spaccata il pallone, senza riuscirci. Il capocannoniere del Lille si trova così a tu per tu con Di Gregorio e insacca sull’uscita dell’estremo difensore bianconero. Il secondo aspetto negativo è la mancanza di precisione in zona di finalizzazione. Tante occasioni sprecate, troppe, se si vuole vincere in campo europeo. Se nel primo tempo su Vlahović Chevalier compie un vero e proprio miracolo, non si può dire lo stesso delle occasioni capitate sui piedi di Koopmeiners e Thuram. L’olandese calcia due volte di prima dal limite dell'area, sparando alto. Il francese, con un rigore in movimento in area, calcia addosso all’estemo difensore dei rossoblù. Questi sono due aspetti che non hanno permesso alla Juventus di portare a casa i tre punti. Una nota positiva importante, però, arriva dall’azione che porta al rigore del pareggio. La ripartenza dell’azione da Di Gregorio, che rimette subito in gioco Cambiaso dopo una parata, è un grosso passo in avanti rispetto alla Juventus vista in questi anni. La predisposizione a sfruttare velocemente una transizione positiva a seguito di un intervento del portiere è un aspetto molto importante nel calcio di Thiago Motta. Al netto di una prestazione importante, connotati dai principi sia in fase di possesso che di non possesso del calcio dell'allenatore italo-brasiliano che si iniziano a vedere sempre più chiaramente, non si possono commettere però certi errori, se si vuole andare avanti in Europa. Sabato c’è il derby e la Juventus dovrà necessariamente dimostrare come il processo di crescita, di cui si parla tanto, dovrà evidenziarsi sia dal punto di vista della prestazione che da quello del risultato.