Udinese-Juventus 0-2: continuiamo a essere imbattuti, Friuli terra di conquista
DI GREGORIO 6,5: una sola grande parata su tiro di Davis, dopo un pasticciaccio a metà campo dovuto a distrazione collettiva, ma parata che fa reggere il vantaggio. Lo salva la traversa su colpo di testa di Lucca, unico lampo di luce dell’attacco di casa che non inquadra mai la porta.
SAVONA 6,5: piccoli uomini crescono. Partecipa al gioco della difesa con ampi domini sulla fascia destra, non disdegnando la proiezione appena che qualche spazio si apre. Su una di queste, su respinta corta dei friulani, raccoglie la sfida del pallone che arriva e taglia a fette l’area per il secondo goal di serata. Unico neo: un ritardato rinvio, anche in tribuna, fuori dallo stadio, basta spazzare, che rischia di favorire il recupero avversario sulla linea dell’area di rigore. Se fosse già perfetto, su cosa lavorerebbe durante la settimana? (DANILO S.V.: bel gesto di Locatelli che gli cede subito la fascia di capitano: come si conviene tra amici. Non vede praticamente mai il pallone).
GATTI 6,5: prima Davis, poi Lucca. I “grandagnoni” toccano a lui, ma se la cava egregiamente e quando su Lucca ci va Kalulu, sta per scapparci la rete che accorcia le distanze. Federico non soffre e fa venire la rabbia a pensare che con lo Stoccarda resta in panca e che il mister lo usa col contagocce.
KALULU 6: tra lui e Gatti, è il più “sofferente”. Per carità, nulla di irreparabile, ma la prestazione serale non è priva di incertezze. D’altra parte, non è un centrale per vocazione, ma si sta adattando con ogni volontà. Lucca lo sta per castigare, ma la traversa dice no.
CAMBIASO 6: non il Cambiaso a cui siamo ormai abituati. Quando appoggia il pallone in mezzo al cerchio di centrocampo ad un compagno più immaginato che scorto e causa una ripartenza velenosa, mi pare di avvertire un leggero stormir di ali. Sono i cherubini che la consorte costringe ad uscire dal Paradiso. Generoso come sempre ma un poco contratto. Non vorrei che la stanchezza si facesse sentire, dato che è una delle certezze conclamate. (CABAL S.V.: entra per le battute finali, insieme a Danilo. Stavolta il mister cambia gli esterni, significando che il lavoro grosso nel corso della gara si svolge ai lati del campo. Si produce in una sgroppata in avanti e niente più).
THURAM 7: prima frazione da leader della Terra di Mezzo. Inizia con un servizio dopo 30 secondi a Vlahovic in area, che il serbo sfiora (o cicca? A voi la risposta); continua con la progressione che determina il vantaggio, con l’aiuto della schiena alta di Okoye a compensare il solito palo centrato come se fosse lo scopo del gioco. Esegue l’assist che serve Yildiz in area per la conclusione che prende per la seconda volta il palo più lontano e che consente a Savona di ribadire in rete. Ma la partita di Khéphren si dipana tra giocate utili e contrasti decisi. Deve lavorare sulla pulizia dei passaggi. (MCKENNIE S.V.: entra in un’azione di filtro a liberare la palla da un assembramento lungo la linea del limite del campo in uscita dalla difesa. Nulla più)
LOCATELLI 7: l’anima della metà campo bianconera. Imposta, riceve e smista, riprende palla e ripulisce il rilancio. Un solo errore di appoggio in 95 minuti tirati. Prende un giallo a causa forse dell’unico errore del sig. Abisso, finalmente un arbitro credibile. Manuel è talmente importante che Thiago toglie Thuram piuttosto che lui, anche se ammonito. Ho detto tutto.
WEAH 6: è il regno di Francisco Conceiçao, ma per questioni di turn over, stasera tocca a lui. Non sfigura affatto, anzi. Mette spesso in apprensione i diretti avversari, ma non trova mai un compagno che faccia risaltare il suo lavoro, razza di ingrati. Finisce la benzina negli ultimi minuti ed a scanso di equivoci viene sostituito (MBANGULA S.V.: si tratta di portare la partita in porto e uno fresco fa sempre comodo).
KOOPMEINERS 6: ha molte attenuanti, d’accordo, ma non vorrei che, come spesso è capitato, sia un altro giocatore che, uscito dall’Atalanta, smarrisca le qualità palesate ai piedi di Bergamo Alta. Il goal che si mangia allo scadere per lo 0 a 3 rotondo rotondo, non appartiene alle corde di Teun. Sarà per il corpetto, ma mi aspetto tanto di più…
YILDIZ 7,5: the best. Non segna, ma partecipa da protagonista nel raddoppio e costringe l’intera difesa friulana agli straordinari. Mi piace la propensione a tornare per fare il terzinaccio nei contrasti. Se Kenan impara il sacrificio a servizio della squadra, diventa completo e fa un balzo in avanti gigantesco. Da vero 10.
VLAHOVIC 6,5: per lo stesso motivo di Yildiz: gioca con la squadra e per essa. A questo punto gli si può perdonare qualsiasi limite tecnico, anche ad Udine venuto fuori, una ciofeca di tentativo di arrivare sul pallone dopo 30 secondi, uno stop a un metro sui piedi di un avversario che parte lanciato, niente affatto quisquilie. Se Dusan è inserito nel gioco collettivo, la sua presenza lievita ed ha un senso. Il goal arriva, prima o poi. (CONCEIÇÃO S.V.: prova a scattare un paio di volte, ma l’inerzia della gara è contro di lui. Entra per consentire a Dusan di prendere fiato. A fine gara Abisso lo riprende per una serie di atteggiamenti antipatici ad ogni decisione contaria. Con la supervisione di Motta, versione padre amorevole).
THIAGO MOTTA 7: formazione abbastanza logica ed equilibrata, anche se Cambiaso e Weah fanno la spola tra fascia sinistra e destra a seconda delle occasioni. L’approccio è finalmente valido e la partita si incanala da subito sui binari giusti. Primo tempo dominato, con un doppio vantaggio conseguito e da portare a casa senza tanti patemi. Nel secondo tempo si esegue il copione. E’ la prima volta dall’inizio della stagione che mi pare di vedere in campo una “squadra”: per amalgama, giocate al servizio del bene comune, per ordine e chiarezza di intenti. D’altra parte l’esperienza degli errori deve aiutare a correggerli e a non commetterli più. Particolare: cambia i laterali, ma tiene dentro i centrali fino in fondo. Forse è una prima soluzione alla mancanza di Bremer per tutta la stagione. Per la prima volta la difesa rimane intonsa, dopo l’infortunio di Gleison ed anche questo ha un’implicazione importante. Ora è il momento di dar continuità ad iniziare dalla trasferta francese in Champions League, per poi completare il lavoro nel derby di sabato prossimo. Se no sarebbe l’ennesima e francamente ormai fastidiosissima abitudine agli alti e bassi. Dio ne scampi e liberi.
PAGELLE A CURA DI MARCO EDOARDO SANFELICI