Questa Juve rischia di diventare un ibrido, Motta corri ai ripari
Il sesto pareggio (quarto casalingo) per la Juve di Motta significa -7 dalla vetta, occupata dal Napoli targato Conte. Classifica a parte, preoccupa l'andamento di una squadra senza uno spartito ben definito. Spesso i giocatori stessi sembrano sorpresi, in qualche caso disorientati. Al punto tale da commettere errori tecnici quanto meno inconsueti in Serie A, per non dire ingiustificabili. Le montagne russe a lungo andare sono pericolose, alternano picchi di bel gioco, a cadute improvvise. Con tutto il rispetto per qualsiasi avversario, è inammissibile pareggiare contro il Parma, peraltro dopo essere andati due volte sotto. Qual è la vera Juve? Quella che pareggia in casa dell'Inter con doppia rimonta o la squadra schizofrenica di ieri sera?
Serve una risposta, ma soprattutto un cambio di rotta immediato, altrimenti la Juve rischia di diventare un ibrido sotto ogni profilo. E sono da rivedere anche alcune scelte di Motta. Danilo in questo momento non può essere un titolare. Purtroppo. Yildiz va schierato dall'inizio, ma bisogna portarlo più vicino alla porta in modo possa calciare a rete o comunque supportare Vlahovic, altrimenti lui viene depotenziato e Dusan resta isolato. E' vero che ogni rivoluzione necessita di tempo, ma sarebbe opportuno vedere una crescita progressiva. Non un passo avanti e due indietro. Suonano come un allarme le parole di Cambiaso: “C'è un problema di crescita di tutto il gruppo”, Ecco, il gruppo. Che fine ha fatto la squadra che non prendeva gol, anzi non subiva nemmeno un tiro dall'avversario? L'assenza di Bremer certamente pesa, ma il muro non può sgretolarsi in modo così repentino. Fermo restando i miglioramenti da apportare nella fase offensiva e in generale di costruzione del gioco. Contro il Parma 24 tiri, di cui 6 in porta, 13 quelli degli avversari, 5 nello specchio. Bisogna invertoire la rotta: testa e bassa e pedalare.