Jacobelli: "Mancini-Arabia, che fallimento. Ma l'ex ct ha le sue attenuanti"
Nel suo articolo per Tuttosport, Xavier Jacobelli ha parlato del naufragio del progetto Mancini in Arabia Saudita, con l'ex tecnico campione d'Europa mandato via senza tanti convenevoli dopo poco più di un anno: “Avverte un antico proverbio arabo: 'Non bastano tutti i cammelli del deserto per comprarti un amico'. Roberto Mancini potrebbe parafrasare: non bastano tutti i cammelli del deserto per comprarti una Nazionale competitiva – scrive il giornalista – Soprattutto, se venti giocatori che convochi nell’Arabia Saudita vanno regolarmente in panchina nel campionato dell’Arabia Saudita. Un conto è stata la cocente delusione che Mancini procurò a milioni di tifosi dell’Italia quando la lasciò a cavallo di Ferragosto, quindici mesi dopo lo choc macedone e in piena rincorsa alla qualificazione all’Europeo; decisione che per gli stessi tifosi suonò tradimento, nonostante le ragioni addotte dall’interessato.
Ognuno è artefice del proprio destino e ha il diritto di costruirselo, consapevole che nel Paese dei 60 milioni di ct molti vorrebbero essere al tuo posto e, anche per questo, ti giudicano a seconda di ciò che fai, in panchina e quando non siedi in panchina. Un altro paio di maniche è misconoscere le ragioni del flop: in primis, affondano le radici nella bulimia di stranieri che affligge la ricchissima lega saudita, a scapito della Nazionale saudita”.