Le squadre di calcio tutte in ritiro fra dubbi e strategie
Dal termine del campionato ai primi di settembre si assiste ad un periodo interminabile fatto di troppe chiacchiere diluite in un periodo talmente illogico per durata e sostanza da porsi la domanda "CUI PRODEST"?. Non credo che questa situazione possa protrarsi per tanti anni ancora o meglio è probabile che continui ma senza rendersi conto del danno diretto ed indiretto che si arreca a tutto il sistema giunto in prossimità del cortocircuito. Sento già l'obiezione che non si può mai tornare indietro quando la macchina del business sta seguendo da decenni il suo percorso ideato e materializzato a dismisura sul business. Non saranno certamente i pochi ben pensanti a frenare un sistema generale che ha inseguito troppo la razionalità economica( sponsor merchandising marketing e tutta una filiera) a scapito della credibilità dello stesso sistema incurante del danno infinito inferto alla passione ed alla giusta irrazionalità che il mondo intero ha riversato su quello che da sempre è stato definito il gioco più bello del mondo.Potrei già concludere con il famoso " Così è se vi pare" ed a chi non sta bene può anche cambiare abitudini. Si definirebbe rassegnazione. Vengo al dunque trattando, per ora,il solo aspetto di un calcio mercato diventato da tempo immemorabile troppo lungo noioso e direi più nevrotico che serio. Sogno ancora e sempre che in una grande riforma generale le Società possano iniziare un'altra stagione già all'inizio della partenza per i ritiri a conclusione del lavoro programmato.
Dal primo giugno al 15 luglio era stato per decenni un periodo più che logico e giusto per far diventare realtà i progetti ben studiati. Qualcosa fuori posto o imprevisti trovavano nei primi dieci giorni di novembre la riparazione di errori o altro. Non potrà più avvenire? Ed allora il fantacalcio le false fonti e troppi speculatori avveleneranno sempre più l'ambiente. Certamente all'informazione tutto ciò va bene perchè crea notizie ed avvenimenti ma non piace allo "sportivo" che vede privarsi della passione vera e profonda.Mentre esterno queste considerazioni ( oniriche) sento parlare di aumento numerico di partite tornei e campionati che appaiono sempre di più simili a kermesse per gente avida di guadagni. MUSCOLI A COTTIMO! È ciò che previdi già nel 1986 .Ma oggi siamo all'implosione se QUALCUNO non fermerà una macchina infernale con un cambiamento epocale prima che lo facciano istituzioni internazionali extracalcistiche. Riprendano tutti a ripetere per mesi sempre le stesse notizie circa quel calciatore quel tecnico o a far litigare le tifoserie a cui per ultimo faccio presente che sono formate da supporters e non da grandi azionisti.Il punto nodale dovrebbe essere rappresentato dalla fiducia riposta nelle figure delle proprietà e dei dirigenti scelti dai sodalizi stessi Ma qui si apre un altro lunghissimo capitolo anch'esso giunto al limite o forse oltrepassato