
Conte aveva chiesto la permanenza di Kvara ad agosto. E magari un sostituto a gennaio
"Sono state dette tante cose ad inizio d'anno da parte mia, alcune posso confermarle, altre non posso confermarle". Le parole di Antonio Conte in conferenza stampa hanno evidenziato un problema. Cioè quello di non avere la possibilità di pareggiare il gap con le big senza sacrifici, perché è chiaro che il Napoli debba affrontare una realtà che non è pari a quella delle altre big come Inter, Milan e Juventus. Probabilmente per una questione fatturato, sicuramente perché la proprietà in alcune situazioni si defila e preferisce la via economica che quella tecnica. Può succedere.
"Non rinnego niente, ma ti rendi conto di alcune situazioni e non mi sento di confermare tutto quello che ho detto. E' stato chiaro anche il discorso di Kvara, dissi Napoli non doveva essere un club di passaggio, non vorrei passare per bugiardo su cose disattese. In questi 8 mesi qui a Napoli ho capito che tante cose qui a Napoli non si possono fare".
Tradotto: bisogna fare le nozze con i fichi secchi. Pur spendendo moltissimo in estate, dopo l'addio di Kvaratskhelia non è arrivato nessuno dello stesso livello, nonostante una squadra che si stava giocando uno Scudetto probabilmente inimmaginabile a inizio stagione, se non proprio per la presenza di Conte sulla panchina. Un occhio ai conti, l'altro ai risultati: quasi sempre meglio tenere sotto controllo i primi, se i secondi arrivano è anche meglio così. Un po' come nella seconda stagione di Spalletti, quando erano andati via in parecchi.
"Non rinnego niente, ma ti rendi conto di alcune situazioni e non mi sento di confermare tutto quello che ho detto. E' stato chiaro anche il discorso di Kvara, dissi Napoli non doveva essere un club di passaggio, non vorrei passare per bugiardo su cose disattese. In questi 8 mesi qui a Napoli ho capito che tante cose qui a Napoli non si possono fare".
Tradotto: bisogna fare le nozze con i fichi secchi. Pur spendendo moltissimo in estate, dopo l'addio di Kvaratskhelia non è arrivato nessuno dello stesso livello, nonostante una squadra che si stava giocando uno Scudetto probabilmente inimmaginabile a inizio stagione, se non proprio per la presenza di Conte sulla panchina. Un occhio ai conti, l'altro ai risultati: quasi sempre meglio tenere sotto controllo i primi, se i secondi arrivano è anche meglio così. Un po' come nella seconda stagione di Spalletti, quando erano andati via in parecchi.
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