
Spezia, Giorgeschi: "Mi ispiro a Bastoni, spero di seguirne le orme. Vogliamo la Serie A"
"Non mi interessa se gioco un minuto o un tempo: mi faccio trovare pronto per dare sempre il massimo." Così il giovane Simone Giorgeschi, difensore dello Spezia, intervistato da Il Secolo XIX: "La Serie A è un obiettivo che non avevamo certo all’inizio, ma che ci siamo guadagnati nel tempo. Ora vogliamo conquistarla con le unghie e con i denti. Mister D’Angelo ce lo ripete spesso: è importante restare concentrati, ma anche viverla con spensieratezza. Non deve diventare un’ossessione."
Con sempre meno giornate alla fine del campionato...
"Ci sono ancora 15 punti in palio, non sono pochi. Dobbiamo spingere fino in fondo perché abbiamo un grande obiettivo in testa. Vogliamo raggiungerlo per noi stessi, per i tifosi e per la società."
Sempre convocato quest’anno, anche se con solo due presenze — 12 minuti contro il Cittadella e un ingresso nel finale a Mantova — sente la mancanza del clima partita?
"Sono grato di far parte di questa squadra. Sto giocando poco, ma do il massimo durante la settimana. Quando arriva la chiamata, non importa se è solo per pochi minuti: do sempre tutto per aiutare la squadra."
Dopo la Primavera Aquilotta, 28 presenze da titolare in Serie C con la Pro Sesto. Quali le differenze con la B?
"Sicuramente ritmo e tattica. In C si gioca in modo più diretto, tanti lanci lunghi e più pressione sui difensori. Per me è stata la prima stagione vera nel calcio dei grandi, al netto della retrocessione è stata un'esperienza positiva: abbiamo affrontato tante squadre toste e difficili da battere."
Che cosa si impara da compagni più esperti come Hristov?
"Il nostro capitano ci aiuta tantissimo in settimana. Non sembra neanche così esperto, si comporta come uno di noi. È come un secondo mister: ci dà tanti consigli, anche sui dettagli, insieme a D’Angelo."
A chi si ispira nel suo ruolo?
"A Bastoni dell’Inter. Mi piace come interpreta il ruolo e cerco di seguirne le orme."
C’è un attaccante in Serie B che l’ha colpita particolarmente?
"Quest’anno mi ha impressionato Andrea Adorante della Juve Stabia. È un 2000, l’avevo già affrontato in Coppa Italia quando era a Trieste: ha fatto una grande crescita."
Con sempre meno giornate alla fine del campionato...
"Ci sono ancora 15 punti in palio, non sono pochi. Dobbiamo spingere fino in fondo perché abbiamo un grande obiettivo in testa. Vogliamo raggiungerlo per noi stessi, per i tifosi e per la società."
Sempre convocato quest’anno, anche se con solo due presenze — 12 minuti contro il Cittadella e un ingresso nel finale a Mantova — sente la mancanza del clima partita?
"Sono grato di far parte di questa squadra. Sto giocando poco, ma do il massimo durante la settimana. Quando arriva la chiamata, non importa se è solo per pochi minuti: do sempre tutto per aiutare la squadra."
Dopo la Primavera Aquilotta, 28 presenze da titolare in Serie C con la Pro Sesto. Quali le differenze con la B?
"Sicuramente ritmo e tattica. In C si gioca in modo più diretto, tanti lanci lunghi e più pressione sui difensori. Per me è stata la prima stagione vera nel calcio dei grandi, al netto della retrocessione è stata un'esperienza positiva: abbiamo affrontato tante squadre toste e difficili da battere."
Che cosa si impara da compagni più esperti come Hristov?
"Il nostro capitano ci aiuta tantissimo in settimana. Non sembra neanche così esperto, si comporta come uno di noi. È come un secondo mister: ci dà tanti consigli, anche sui dettagli, insieme a D’Angelo."
A chi si ispira nel suo ruolo?
"A Bastoni dell’Inter. Mi piace come interpreta il ruolo e cerco di seguirne le orme."
C’è un attaccante in Serie B che l’ha colpita particolarmente?
"Quest’anno mi ha impressionato Andrea Adorante della Juve Stabia. È un 2000, l’avevo già affrontato in Coppa Italia quando era a Trieste: ha fatto una grande crescita."
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