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Marotta: "All'Inter ho portato appartenenza e cultura della vittoria, li ho imparati alla Juve"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
ieri alle 15:53Serie A
di Yvonne Alessandro

Marotta: "All'Inter ho portato appartenenza e cultura della vittoria, li ho imparati alla Juve"

Il presidente dell'Inter, Giuseppe Marotta, ha presenziato ieri sera all'evento della fondazione Famiglia Legnanese organizzato per trasmettere il messaggio che il calcio non sia solo sport ma anche un "fenomeno di aggregazione" e per quanto mutato nel tempo ha "mantenuto intatti di suoi valori sociali". Intervenuto davanti a una platea stracolma di spettatori, l'attuale numero uno del club meneghino ha preso parola per raccontare un po' la sua storia, alcuni aneddoti e retroscena della vita trascorsa nel mondo del pallone.

Nell'intervista concessa a TGR-Testata Giornalistica Regionale, Marotta ha raccontato: "Ho accettato di cuore questo invito perché venire a Legnano vuol dire venire nel territorio dove sono nato e cresciuto. Il mio è un lavoro bellissimo, mi piace stare tra la gente", le prime parole rilasciate. E per diventare presidente di un club come l'Inter ne ha vissute di esperienze e ha rivestito anche gli incarichi più umili.


"Gli obiettivi si raggiungono solo se tutti remano dalla stessa parte. Pulivo le scarpe e gonfiavo i palloni, l’umiltà è sempre stata una caratteristica che mi contraddistingue. In ogni squadra in cui sono stato ho cercato sempre di far tesoro di tutti gli insegnamenti. In particolare alla Juventus ho imparato il senso di appartenenza e la cultura della vittoria - ha ammesso Marotta -, valori che ho portato anche all’Inter. I grandi campioni in Italia non ci sono più, ma ci sono tantissimi nuovi grandi talenti. Per il calcio e lo sport italiano possiamo fare molto di più, ci mancano però gli stadi e i centri dove praticare lo sport a tutti i livelli”.