
Taremi, servono i gol. Frattesi, serve qualcosa: Inter, col Feyenoord due nuove (ultime?) chance
Mehdi Taremi è arrivato all’Inter da navigato bomber d’Europa: nessuno si aspettava che insidiasse Lautaro o Thuram. Ma che quantomeno, di tanto in tanto, insinuasse il dubbio nella testa di Simone Inzaghi. O, come minimo, garantisse i gol quando i titolari non potevano o non riuscivano: a metà marzo, le marcature sono cinque. L’iraniano non ha giocato tantissimo - forse è un tema - ma non poteva aspettarsi molto di più in una squadra come l’Inter. Che apprezza tutto: generosità e buona educazione, l’ottimo impatto col gruppo. Ma all’ex Porto chiede i gol.
Davide Frattesi è stato un’arma impropria, nell’anno dello scudetto. E poi si è inceppato, nella stagione in cui sperava di potersi prendere un po’ di spazio in più a centrocampo. L’infortunio di Zielniski potrebbe riaprirglielo - Inzaghi, però, non è mai stato convinto della coppia con Barella - ma nel frattempo il tema è diventato ben altro. Gennaio è stato il mese del mal di pancia, delle sirene della Roma e delle zero offerte concrete per andare via. “È stato un’idea mia”, ha poi spiegato il suo agente Giuseppe Riso. Può darsi, ma alle indiscrezioni è corrisposto un drastico calo del centrocampista romano: l’exploit col Lecce di fine gennaio è stato una rondine invernale. Per il resto, quando è stato chiamato in causa - nelle ultime partite pochissimo - Frattesi è sembrato quasi un corpo estraneo. Le cui qualità non si discutono, ma questo è un altro discorso.
Due nuove (ultime?) chance. Questa sera con il Feyenoord saranno, salvo sorprese, entrambi titolari. Una vetrina di Champions, anche se il vero big match l’Inter lo giocherà domenica con l’Atalanta. Chance da cogliere, per entrambi, anche perché potrebbero non abbondare. Il futuro di Frattesi, in verità, pare abbastanza scritto: è solo un conto alla rovescia fino alla cessione in estate. E qualche occasione ulteriore - vedasi il riferimento già fatto al ko di Zielinski - l’avrà comunque. Però due anni fa scelse l’Inter per giocare queste partite, è un peccato non sfruttarle. Quanto a Taremi, il contratto recita 2027 alla voce “data di scadenza”. Visto il rendimento ben sotto le aspettative, non è escluso che in viale della Liberazione si inizi a valutare di consumarlo preferibilmente prima.
Davide Frattesi è stato un’arma impropria, nell’anno dello scudetto. E poi si è inceppato, nella stagione in cui sperava di potersi prendere un po’ di spazio in più a centrocampo. L’infortunio di Zielniski potrebbe riaprirglielo - Inzaghi, però, non è mai stato convinto della coppia con Barella - ma nel frattempo il tema è diventato ben altro. Gennaio è stato il mese del mal di pancia, delle sirene della Roma e delle zero offerte concrete per andare via. “È stato un’idea mia”, ha poi spiegato il suo agente Giuseppe Riso. Può darsi, ma alle indiscrezioni è corrisposto un drastico calo del centrocampista romano: l’exploit col Lecce di fine gennaio è stato una rondine invernale. Per il resto, quando è stato chiamato in causa - nelle ultime partite pochissimo - Frattesi è sembrato quasi un corpo estraneo. Le cui qualità non si discutono, ma questo è un altro discorso.
Due nuove (ultime?) chance. Questa sera con il Feyenoord saranno, salvo sorprese, entrambi titolari. Una vetrina di Champions, anche se il vero big match l’Inter lo giocherà domenica con l’Atalanta. Chance da cogliere, per entrambi, anche perché potrebbero non abbondare. Il futuro di Frattesi, in verità, pare abbastanza scritto: è solo un conto alla rovescia fino alla cessione in estate. E qualche occasione ulteriore - vedasi il riferimento già fatto al ko di Zielinski - l’avrà comunque. Però due anni fa scelse l’Inter per giocare queste partite, è un peccato non sfruttarle. Quanto a Taremi, il contratto recita 2027 alla voce “data di scadenza”. Visto il rendimento ben sotto le aspettative, non è escluso che in viale della Liberazione si inizi a valutare di consumarlo preferibilmente prima.
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