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Zaniolo all'Atalanta non ha mai scaldato i cuori. Anche se in una posizione non sua
Nicolò Zaniolo non è stato convocato dall'Atalanta per la partita contro il Torino. Una situazione che evidentemente porta con sé l'ammissione della possibile cessione alla Fiorentina, con Galatasaray e viola che alla fine troveranno un accordo. Una questione di opportunità: Samardzic e Charkes De Ketelaere partono dalla stessa posizione di Zaniolo, ma non c'è mai stato un vice Lookman in rosa. Maldini può giocare sia da trequartista che partendo appunto dalla sinistra, convergendo verso il centro con il destro.
Zaniolo a Bergamo non ha mai scaldato il cuore. Eppure era partito con tutte le buone intenzioni: "Io non sento pressioni, devo dare il massimo, fare gli allenamenti a mille. Seguire in tutto e per tutto ciò che ci consiglia. Non è l'ultima possibilità ma una possibilità, la voglio prendere al volo. Quando sono andato via dalla Roma volevo fare un'altra esperienza, all'estero, perché ti fa maturare come persona e come uomo. Avevo bisogno e volontà di voler cambiare, ciò non vuol dire che cancellerei tutto di questi due anni. Tante cose negative, ma anche positive. Ora sono felice di essere tornato in Italia e non vedo l'ora di iniziare".
Parole che erano state accompagnate anche dall'investitura dei Percassi. "Lo abbiamo temuto e rispettato. Sin dall'approccio ha avuto una professionalità eccellente, è arrivato il primo giorno di ritiro per far capire quanta voglia ha di recuperare e mettersi in mostra". Il problema però è che non è stato quasi mai utilizzato nel suo ruolo naturale, ma adattato per cercare di fare il centravanti in assenza di Scamacca. Quello che è tornato ieri nei convocati al suo posto.
Zaniolo a Bergamo non ha mai scaldato il cuore. Eppure era partito con tutte le buone intenzioni: "Io non sento pressioni, devo dare il massimo, fare gli allenamenti a mille. Seguire in tutto e per tutto ciò che ci consiglia. Non è l'ultima possibilità ma una possibilità, la voglio prendere al volo. Quando sono andato via dalla Roma volevo fare un'altra esperienza, all'estero, perché ti fa maturare come persona e come uomo. Avevo bisogno e volontà di voler cambiare, ciò non vuol dire che cancellerei tutto di questi due anni. Tante cose negative, ma anche positive. Ora sono felice di essere tornato in Italia e non vedo l'ora di iniziare".
Parole che erano state accompagnate anche dall'investitura dei Percassi. "Lo abbiamo temuto e rispettato. Sin dall'approccio ha avuto una professionalità eccellente, è arrivato il primo giorno di ritiro per far capire quanta voglia ha di recuperare e mettersi in mostra". Il problema però è che non è stato quasi mai utilizzato nel suo ruolo naturale, ma adattato per cercare di fare il centravanti in assenza di Scamacca. Quello che è tornato ieri nei convocati al suo posto.
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