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Shevchenko amaro: "Al Milan la passeggiata non è accettabile. Leao vuole essere leader?"
Andriy Shevchenko, mitico attaccante ucraino ex - tra le altre - di Milan e Chelsea e oggi Presidente della federcalcio del proprio paese, è stato intervistato da La Stampa per parlare dell'imminente derby di Milano, iniziando dal Milan: "Mi dispiace per Fonseca. Lo conosco, è un uomo di grande correttezza e di valori. Mi pare abbia cercato di dare il meglio per risolvere problemi che non ha portato lui e che ci sono ancora. Mi auguro che la svolta serva. Conceição in Supercoppa ha dato un’iniezione di energia ma il Milan non ha continuità”.
Leao può essere un problema?
“Se Leao vuole essere un giocatore importante e segnare la storia del Milan deve dare tanto di più. La qualità non si discute, ma non è un leader. Lo può diventare se si prende la responsabilità, ma il punto è: la vuole?”.
Aver punito i giocatori come faceva Fonseca aveva senso?
“Ogni tecnico ha una sua impostazione. Resta il fatto che il calcio è semplice, almeno lo è tutto ciò che gli gira attorno. La passeggiata in partita non è accettabile, se giochi nel Milan la pressione esiste ogni volta che scende in campo e dovresti desiderare solo quello che hai davanti. Al Milan, all’Inter, alla Juve, hai l’attenzione, il contesto migliore, lo stadio pieno che aspetta te. Cosa vuoi di più? È la bellezza assoluta”.
L’Inter è una squadra europea?
“É consapevole dei propri mezzi, la rosa è affiatata, legata a un tecnico che ha avuto il tempo di dare la propria impronta. Hanno qualcosa in più degli altri e dopo la finale di Champions vissuta alla pari con il Manchester City, lo sanno”.
Leao può essere un problema?
“Se Leao vuole essere un giocatore importante e segnare la storia del Milan deve dare tanto di più. La qualità non si discute, ma non è un leader. Lo può diventare se si prende la responsabilità, ma il punto è: la vuole?”.
Aver punito i giocatori come faceva Fonseca aveva senso?
“Ogni tecnico ha una sua impostazione. Resta il fatto che il calcio è semplice, almeno lo è tutto ciò che gli gira attorno. La passeggiata in partita non è accettabile, se giochi nel Milan la pressione esiste ogni volta che scende in campo e dovresti desiderare solo quello che hai davanti. Al Milan, all’Inter, alla Juve, hai l’attenzione, il contesto migliore, lo stadio pieno che aspetta te. Cosa vuoi di più? È la bellezza assoluta”.
L’Inter è una squadra europea?
“É consapevole dei propri mezzi, la rosa è affiatata, legata a un tecnico che ha avuto il tempo di dare la propria impronta. Hanno qualcosa in più degli altri e dopo la finale di Champions vissuta alla pari con il Manchester City, lo sanno”.
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