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L'Inter e una protesta cerchiobottista. Zalewski "diverso", ha subito conquistato InzaghiTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 07:00Serie A
di Ivan Cardia

L'Inter e una protesta cerchiobottista. Zalewski "diverso", ha subito conquistato Inzaghi

"Non voglio polemizzare, sarebbe un discorso più ampio". E poi ci entra in tackle duro. Simone Inzaghi ha interpretato così il post partita del derby, macchiato da un rigore solare - almeno nell'era del VAR - negato alla sua Inter. Non vorrei, ma voglio. Il giorno dopo, sull'argomento, è intervenuto anche il presidente Beppe Marotta: "Evitiamo ogni tipo di polemica", 24 ore dopo che l'aveva inaugurata, a torto o a ragione, il suo allenatore.



Il raffronto tra le dichiarazioni di Marotta e quelle di Inzaghi è la fotografia di un'Inter che vive come se avesse due anima qualche episodio arbitrale contrario di troppo nelle ultime gare. Al presidente qualcuno rimprovera una strategia fin troppo istituzionale, molto in linea con il ruolo dell'Inter (e anche e soprattutto suo) nel contesto di politica sportiva attuale. All'allenatore le proteste arbitrali non riescono altrettanto bene come gli riesce di far giocare (divinamente, spesso) la sua squadra. Forse non è neanche una cosa specifica di Inzaghi: è che i vincenti non sono abituati, e quando si addentrano risultano fuori frequenza. Fatto sta che, tirando le somme, una protesta tutto sommata cerchiobottista non ci sembra possa aiutare granché l'Inter.



Discorso diverso per Nicola Zalewski, che l'ha giù aiutata sul campo con un assist non normale. La sensazione è che il polacco abbia fatto scattare qualcosa di inedito in Inzaghi, solitamente molto propenso a buttare in campo quelli della sua età. Non l'ha praticamente mai allenato, e l'ha lanciato in un derby, sotto nel risultato. Può anche darsi che l'abbiano spinto le contingenze, ma non toglie il dubbio che l'ex Roma, in mano a Simone, possa finalmente sbocciare. A patto di concedersi al suo allenatore.



Chiuso il mercato, vi sarebbe da fare un bilancio. Operazione pressoché inutile, dato che l'Inter ha cambiato pochissimo e semmai pensato al futuro bloccando Sucic per l'estate (magari già per il mondiale per club). Resta qualche dubbio sull'attacco, non per altro ma perché qualche tentativo di "piazzare" Arnautovic e Correa, pure negli ultimi giorni, si è registrato. Segno che, pur senza bocciarli definitivamente, la dirigenza i suoi bei dubbi li nutre. Considerato che Taremi non si è rivelato il bomber di razza che qualcuno si aspettava, la speranza è che non incida più di tanto. L'anno scorso proprio il reparto offensivo ha avuto un suo peso nell'eliminazione dalla Champions League.