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Asllani un passo avanti, Taremi e Zielinski no: non solo ThuLa e Dumfries, le altre facce dell'InterTUTTO mercato WEB
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Oggi alle 07:00Serie A
di Ivan Cardia

Asllani un passo avanti, Taremi e Zielinski no: non solo ThuLa e Dumfries, le altre facce dell'Inter

Non c'è fuga. L'Inter risponde al Napoli e tiene il passo di Antonio Conte, che sognava di andarsene via anche al netto dell'asterisco. Non senza soffrire, i nerazzurri di Simone Inzaghi - che arrivano a 51 gol in 20 giornate, nel calcio giocato ci è riuscito solo Inzaghi e in tre stagioni diverse - regolano l'Empoli e si riportano virtualmente a pari punti, concretamente a -3 dagli azzurri primi in classifica.

I volti da copertina sono quelli dei tre marcatori: Lautaro che è tornato, Thuram e Dumfries che non sono andati da nessuna parte. Il rinnovo ha ringalluzzito l'olandese, bomber nerazzurro in questo avvio di 2025. E l'argentino sembra definitivamente tornato: secondo gol consecutivo a San Siro, un utile promemoria per i verdetti anticipati.


Non ci sono solo loro, però. Perché contro l'Empoli il primo banco di prova riguardava Kristjan Asllani. Criticatissimo per le ultime uscite e per il gap con Calhanoglu, che resta intatto, l'albanese ha risposto con una bella prova. Su corner ha anche sfornato l'assist, più in generale ha retto l'urto: i fischi col Bologna, in verità, non hanno coinvolto tutto lo stadio, ma non era certo semplice ripresentarsi a San Siro e non pagarne lo scotto. Resta un grande interrogativo: può essere davvero il post Calha? Più no che sì, a oggi, ma avrà ancora partite per provare a rispondere.

Più lunghi i musi di chi si aspettava qualcosa da Piotr Zielinski e Mehdi Taremi. Il polacco è quello che ricordano a Napoli: una partita buona e tre in ciabatte. Non è un tema secondario, perché non ha l'alibi della giovane età e forse delude ancora di più: ci si aspettava che insidiasse Mkhitaryan, a oggi è lontanissimo. L'iraniano, invece, vede ancora lontano il gol. E nelle ultime uscite non ha neanche cucito il gioco, né lavorato sporco, come gli viene riconosciuto dallo staff di Inzaghi: "Troppe critiche", ha detto Farris nel post partita. Nella macchina da gol entusiasmante costruita ad Appiano Gentile, però, la sua firma inizia a mancare un po' troppo.