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L'interrogatorio di Calhanoglu: "Ho incontrato Ferdico 7-8 volte. Una di queste c'era Bellocco"
Il Fatto Quotidiano ha pubblicato dei passaggi dell'interrogatorio di Hakan Calhanoglu, centrocampista dell'Inter, a proposito dell'inchiesta Doppia Curva: "Io ho incontrato Ferdico sette, otto volte, come ho già anticipato, presso il bar Don o presso il ristorante Zenzero per un aperitivo. Lui di solito veniva da solo, ma qualche volta è venuto con il padre, e una volta si è presentato con un ragazzo molto basso di statura, è la stessa persona che è sugli articoli di giornale, in quanto è la persona che è stata uccisa. Antonio Bellocco, preciso che ho memorizzato il suo nome dopo aver saputo dell'omicidio, ricordo che a uno di questi incontri è venuto anche un altro ragazzo, che loro chiamavano Ciak (Matteo Norrito, elemento del direttivo e coinvolto nell'indagine, ndr) so che era un ultrà. I contatti li tenevo principalmente con Marco. Con Bellocco non avevo rapporti, ma è capitato che quando Marco mi videochiamava ci fosse anche lui e spostava il cellulare inquadrando Bellocco e facendo vedere che era in sua compagnia. In quelle occasioni avveniva soltanto uno scambio di saluti e mi incitava al buon rendimento delle mie prestazioni sportive".
Quando sono iniziati i suoi rapporti con gli ultras?
"Dopo il derby Milan-Inter della stagione 22/23, in quella partita io ho segnato su calcio di rigore gli ultras, non so come abbiano ottenuto il mio numero di telefono. Penso il giorno dopo di aver ricevuto un messaggio WhatsApp da una persona che si è firmato Marco Ferdico, che al momento non conoscevo, il quale mi ha scritto: 'Siamo orgogliosi di averti nel nostro club, continua così, che dobbiamo vincere le coppe'. Io ho risposto: 'Grazie mille e forza Inter'. All’inizio non ho detto nulla a nessuno dopo una settimana mi sono informato su chi fosse Ferdico".
Poi come si è evoluta la cosa?
"Il mio rapporto con Ferdico è continuato, ci scambiavamo spesso messaggi, mi ha chiesto delle maglie, lui mi diceva che le voleva dare ai bambini dell’ospedale. Le maglie che ho dato a Ferdico erano sia mie sia di altri miei compagni di squadra. Avendo nelle mani le maglie da consegnare, ho mandato un messaggio a Ferdico, dicendo: 'Le maglie per i bimbi sono pronte, se vuoi vieni a prenderle'. Dopo un po’, Ferdico, in compagnia di suo padre mi ha raggiunto. Io sono uscito, in quel momento Ferdico mi ha presentato il padre. Ricordo che mi sono intrattenuto per poco tempo, 5 minuti. Con Ferdico ci sono stati più incontri al ristorante Zenzero oppure presso un bar, il Don, sempre per la consegna delle maglie, mie o di altri miei compagni, i quali, da quello che so, non rispondevano alle richieste di Ferdico. Mi veniva sempre detto, da Ferdico, che le maglie erano destinate sempre per beneficenza".
Ha mai incontrato Mauro Nepi?
"L'ho visto due volte".
Il 9 febbraio 2023, Calhanoglu è al telefono con Nepi per spiegare la sua assenza a un evento della Nord: "Dove sei? Due minuti, se hai tempo?”. Nepi scrive: "Mandami la posizione che vengo!". Calhanoglu spiega: “Ferri ci ha detto che non possiamo fare questo perché Marotta non vuole che voi siete vicini con tifosi!”. Pronta la replica di Nepi: “Vabbè non ti preoccupare tanto magari prima o poi parleremo con lui, vediamo!".
Quando sono iniziati i suoi rapporti con gli ultras?
"Dopo il derby Milan-Inter della stagione 22/23, in quella partita io ho segnato su calcio di rigore gli ultras, non so come abbiano ottenuto il mio numero di telefono. Penso il giorno dopo di aver ricevuto un messaggio WhatsApp da una persona che si è firmato Marco Ferdico, che al momento non conoscevo, il quale mi ha scritto: 'Siamo orgogliosi di averti nel nostro club, continua così, che dobbiamo vincere le coppe'. Io ho risposto: 'Grazie mille e forza Inter'. All’inizio non ho detto nulla a nessuno dopo una settimana mi sono informato su chi fosse Ferdico".
Poi come si è evoluta la cosa?
"Il mio rapporto con Ferdico è continuato, ci scambiavamo spesso messaggi, mi ha chiesto delle maglie, lui mi diceva che le voleva dare ai bambini dell’ospedale. Le maglie che ho dato a Ferdico erano sia mie sia di altri miei compagni di squadra. Avendo nelle mani le maglie da consegnare, ho mandato un messaggio a Ferdico, dicendo: 'Le maglie per i bimbi sono pronte, se vuoi vieni a prenderle'. Dopo un po’, Ferdico, in compagnia di suo padre mi ha raggiunto. Io sono uscito, in quel momento Ferdico mi ha presentato il padre. Ricordo che mi sono intrattenuto per poco tempo, 5 minuti. Con Ferdico ci sono stati più incontri al ristorante Zenzero oppure presso un bar, il Don, sempre per la consegna delle maglie, mie o di altri miei compagni, i quali, da quello che so, non rispondevano alle richieste di Ferdico. Mi veniva sempre detto, da Ferdico, che le maglie erano destinate sempre per beneficenza".
Ha mai incontrato Mauro Nepi?
"L'ho visto due volte".
Il 9 febbraio 2023, Calhanoglu è al telefono con Nepi per spiegare la sua assenza a un evento della Nord: "Dove sei? Due minuti, se hai tempo?”. Nepi scrive: "Mandami la posizione che vengo!". Calhanoglu spiega: “Ferri ci ha detto che non possiamo fare questo perché Marotta non vuole che voi siete vicini con tifosi!”. Pronta la replica di Nepi: “Vabbè non ti preoccupare tanto magari prima o poi parleremo con lui, vediamo!".
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