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Frattesi: "Un onore indossare la maglia dell'Inter. La Nazionale chiusura di un cerchio"
Nel corso dell'intervento per il Matchday Programme di Inter-Como, il centrocampista nerazzurro Davide Frattesi ha commentato: "L'anno scorso è stata una stagione dura e bellissima e ci è servita per migliorarci. Da quando sono arrivato qui all'Inter ho detto che indossare questa maglia è un onore e una responsabilità perché ci sono tanti tifosi che ci seguono e che ci incitano ogni settimana ed è bello potergli restituire qualcosa regalando loro delle soddisfazioni sul campo. Per farlo serve un gruppo solido e unito, come abbiamo dimostrato di essere, e tanto lavoro.
Nella mia vita e nella mia carriera ci sono stati diversi momenti importanti. Da bambino, per esempio, quando mi hanno cambiato ruolo e da attaccante mi hanno messo a fare la mezzala. All'inizio ero arrabbiato ma poi ho capito che avevano ragione. Un altro è sicuramente l’esordio in Nazionale, è stata la chiusura di un cerchio. Il primo gol con l'Inter? La rete nel derby! Ricordo che la sera mi rigiravo nel letto, avevo l'adrenalina a mille. È stata una delle giornate più belle della mia vita. La Supercoppa? È stato il mio primo trofeo con questa maglia, ha un valore speciale. Lo scudetto? Il risultato della cavalcata incredibile che abbiamo fatto. Condividere quella gioia con la mia famiglia, con mia nonna, è stato fantastico.
Chi sfiderei tra i miei compagni di squadra? Dumfries, è veramente tosto e con lui si creano sempre dei bei duelli, poi ci divertiamo molto a sfidarci. Come mi preparo alle sfide? Il giorno della partita ascolto un po' di musica, oltre a questo non ho particolari rituali. L'adrenalina sale da sola quando esci sul campo e vedi gli spalti pieni di tifosi che sono lì per sostenerci. Quale leggenda nerazzurra mi sarebbe piaciuto sfidare? Mi sarebbe piaciuto sfidare Zanetti, un avversario difficilissimo perchè in campo era inarrestabile".
Nella mia vita e nella mia carriera ci sono stati diversi momenti importanti. Da bambino, per esempio, quando mi hanno cambiato ruolo e da attaccante mi hanno messo a fare la mezzala. All'inizio ero arrabbiato ma poi ho capito che avevano ragione. Un altro è sicuramente l’esordio in Nazionale, è stata la chiusura di un cerchio. Il primo gol con l'Inter? La rete nel derby! Ricordo che la sera mi rigiravo nel letto, avevo l'adrenalina a mille. È stata una delle giornate più belle della mia vita. La Supercoppa? È stato il mio primo trofeo con questa maglia, ha un valore speciale. Lo scudetto? Il risultato della cavalcata incredibile che abbiamo fatto. Condividere quella gioia con la mia famiglia, con mia nonna, è stato fantastico.
Chi sfiderei tra i miei compagni di squadra? Dumfries, è veramente tosto e con lui si creano sempre dei bei duelli, poi ci divertiamo molto a sfidarci. Come mi preparo alle sfide? Il giorno della partita ascolto un po' di musica, oltre a questo non ho particolari rituali. L'adrenalina sale da sola quando esci sul campo e vedi gli spalti pieni di tifosi che sono lì per sostenerci. Quale leggenda nerazzurra mi sarebbe piaciuto sfidare? Mi sarebbe piaciuto sfidare Zanetti, un avversario difficilissimo perchè in campo era inarrestabile".
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