"100 gol in 3 anni, era devastante", l'ex Inter Pirola esalta Seba Esposito
Il difensore dell'Olympiacos, cresciuto all'Inter, Lorenzo Pirola, ha rilasciato un'intervista a Gianlucadimarzio.com parlando del suo presente ed anche del passato: "Qui si sente la pressione delle grandi piazze. L’ambiente è esigente, bisogna vincere ogni partita. Si respira subito il blasone di questo club. Il Pireo poi è uno stadio caldissimo. La pressione e il peso di ogni singola partita lo senti molto, soprattutto in Europa dove un gol in più fa la differenza".
Il trasferimento le è costato molto?
"Non mi ha pesato più di tanto. Di certo mi mancano la famiglia e gli amici, ma ho la fortuna di avere mia moglie qui con me. Atene è una città bellissima, simile all’Italia in molti aspetti. Abitiamo vicino al mare, stiamo molto bene qui".
Che ricordi le evoca la sua esperienza all'Inter?
"Sono stato aggregato alla prima squadra da Antonio Conte, a cui sarò sempre grato. Il mister pretendeva molto anche da noi giovani. Il livello era altissimo. Da Skriniar, De Vrij e Bastoni cercavo sempre di prendere il massimo. Poi sarà che ero il più piccolo del gruppo, ma sono sempre stati tutti molto disponibili con me, sempre pronti a darmi consigli per migliorare. Sono stati mesi che mi sono serviti parecchio".
Chi l'ha impressionata tra i compagni che ha avuto?
"Quando giocavo nelle giovanili dell’Inter, Sebastiano Esposito era devastante, avrà fatto 100 gol in 3 anni. Sono molto contento nel vedere che ora stia facendo molto bene a Empoli. Poi mi ricordo i derby contro Lorenzo Colombo, erano sempre belli tosti perché lui è veramente un bell’attaccante. A Monza poi c’erano due grandi giocatori come Colpani e Di Gregorio. Un altro giocatore di grande talento e soprattutto un mio caro amico è Edoardo Bove, lo sento spesso e so che sta bene che ad oggi è la cosa più importante, ne approfitto per fargli un grosso in bocca al lupo e mandargli un forte abbraccio. Chi mi ha impressionato più di tutti é stato Lukaku. L’ho avuto sia come compagno che come avversario, ma vederlo tutti giorni negli allenamenti faceva effetto".
Che cosa sogna?
"Vorrei vincere il mio primo trofeo quest’anno e continuare il mio percorso di crescita qui all’Olympiacos. Abbiamo diverse competizioni dove metterci in gioco. A giugno poi si giocherà l’Europeo U21 e il sogno è di chiudere il percorso con gli azzurrini sollevando il trofeo. Avere la responsabilità e l’onore della fascia da capitano fa effetto, io ho fatto tutta la trafila con le giovanili della nazionale fin dall’U15. Vincere l’Europeo U21 da capitano sarebbe come chiudere un cerchio".