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Inter, ultima di un anno (bi)stellare a San Siro. Con la coperta corta e i fari su Nico Paz
La sfida contro il Como, in programma questa sera, rappresenterà per l'Inter l'ultima gara casalinga di un anno da incorniciare. "Vogliamo chiuderlo nel migliore dei modi", ha detto ieri Simone Inzaghi, che in questo 2024 si è goduto una festa senza precedenti e oggi si appresta a sfidare i lariani in piena emergenza. Almeno per quanto riguarda la difesa: Acerbi e Pavard sono ai box, Darmian e De Vrij nel migliore dei casi andranno in panchina. La retroguardia sarà inedita, e proprio per questo il tecnico nerazzurro potrebbe essere tentato di schierare Barella - fresco di recupero - al posto di Frattesi a centrocampo. Meglio tenere più meccanismi di squadra possibili.
Coperta corta. Il tema della difesa dagli uomini contati, per la verità, non è nuovissimo. In parte, va detto in mezzo a mille elogi, c'è lo zampino dello stesso Inzaghi: in estate è arrivato Palacios, che non sarà Beckenbauer ma di sicuro - giocando zero - non arriva pronto all'emergenza. La questione giovani, in parte se ne parla nel paragrafo successivo, è un tema, ma allo stesso tempo va riconosciuto al tecnico nerazzurro di essere sempre stato abbastanza cristallino. La sua storia e i suoi risultati parlano per lui, quando ne ha avuto l'occasione ha spiegato che i ragazzi devono fare la gavetta: non si può chiedere al bianco di farsi nero all'improvviso. Semmai, ma a oggi in società assicurano di no, la questione potrebbe diventare rilevante pensando al mercato di gennaio. Bisseck ha convinto come centrale, ma cambiando l'ordine degli addendi la somma non cambia: sempre sei difensori sono, se ne mancano due l'emergenza è scritta.
Fari su Nico Paz. È molto giovane e difficilmente il Real Madrid, che vanta il diritto di ricompra da qui al 2027, lo lascerà libero di portare il suo talento in altri lidi. Sta di fatto che l'Inter l'argentino lo segue con grandissima attenzione e a maggior ragione lo farà stasera che si confronterà con San Siro: prova del fuoco. Si torna al punto di partenza, però: il gioiello oggi a disposizione di Fabregas è abbastanza giovane e si esprime al meglio da trequartista. Sono caratteristiche non proprio ideali nel contesto di Inzaghi. Che, però, da un lato ha già fatto capire di esser pronto ad adattarsi alle nuove direttive della proprietà - molto dipende dal budget: un giovane da 25 milioni di euro potrebbe non essere la stessa cosa di un giovane da 7. E dall'altro potrebbe anche intravedere nel talentino (non troppo piccolo in termini di centimetri per la verità) un diamante grezzo da raffinare in altra porzione di campo.
Coperta corta. Il tema della difesa dagli uomini contati, per la verità, non è nuovissimo. In parte, va detto in mezzo a mille elogi, c'è lo zampino dello stesso Inzaghi: in estate è arrivato Palacios, che non sarà Beckenbauer ma di sicuro - giocando zero - non arriva pronto all'emergenza. La questione giovani, in parte se ne parla nel paragrafo successivo, è un tema, ma allo stesso tempo va riconosciuto al tecnico nerazzurro di essere sempre stato abbastanza cristallino. La sua storia e i suoi risultati parlano per lui, quando ne ha avuto l'occasione ha spiegato che i ragazzi devono fare la gavetta: non si può chiedere al bianco di farsi nero all'improvviso. Semmai, ma a oggi in società assicurano di no, la questione potrebbe diventare rilevante pensando al mercato di gennaio. Bisseck ha convinto come centrale, ma cambiando l'ordine degli addendi la somma non cambia: sempre sei difensori sono, se ne mancano due l'emergenza è scritta.
Fari su Nico Paz. È molto giovane e difficilmente il Real Madrid, che vanta il diritto di ricompra da qui al 2027, lo lascerà libero di portare il suo talento in altri lidi. Sta di fatto che l'Inter l'argentino lo segue con grandissima attenzione e a maggior ragione lo farà stasera che si confronterà con San Siro: prova del fuoco. Si torna al punto di partenza, però: il gioiello oggi a disposizione di Fabregas è abbastanza giovane e si esprime al meglio da trequartista. Sono caratteristiche non proprio ideali nel contesto di Inzaghi. Che, però, da un lato ha già fatto capire di esser pronto ad adattarsi alle nuove direttive della proprietà - molto dipende dal budget: un giovane da 25 milioni di euro potrebbe non essere la stessa cosa di un giovane da 7. E dall'altro potrebbe anche intravedere nel talentino (non troppo piccolo in termini di centimetri per la verità) un diamante grezzo da raffinare in altra porzione di campo.
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