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La tripletta col Catania e la finale di Coppa Italia. Pastore ricorda la sua esperienza a PalermoTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Oggi alle 15:19Serie B
di Tommaso Maschio

La tripletta col Catania e la finale di Coppa Italia. Pastore ricorda la sua esperienza a Palermo

“È una cosa che non si dimentica più, non si dimentica nulla di quella giornata. È stata magica. Nessuno immagina di fare tre gol in una partita così importante, è stato bellissimo per me e per tutti i tifosi. A Palermo mi sono sentito a casa, i tifosi mi hanno trasmesso una passione incredibile”. Intervistato dal Giornale di Sicilia il fantasista, attualmente svincolato, Javier Pastore parla così della tripletta rifilata al Catania in uno storico derby al Barbera disputato proprio 14 anni fa: “Ho ricordi bellissimi di Zamparini, con lui ho vissuto delle esperienze mai più provate con nessun altro presidente, amava il mio modo di giocare e tutto quello che facevo per lui andava bene, anche quando sbagliavo”.

Spazio poi ad altri ricordi indimenticabili come la finale di Coppa Italia persa contro l’Inter nel 2011: “Vincerla sarebbe stata la ciliegina sulla torta, una gioia enorme. C’era tutta la mia famiglia a Roma, è indimenticabile. Mi viene la pelle d’oca solo a pensarci”.


Pastore poi si sofferma sulla stagione attuale dei rosanero: “La squadra sembra trovarsi meglio fuori casa che in casa, sono i risultati a dirlo, ma c’è da dire che la Serie B è molto complicata. Però credo che possano risalire la classifica e credo che abbia tutte le carte in regola per fare il salto di qualità. - prosegue l’argentino - È normale che i tifosi vogliono subito tornare in Serie A, per come stanno lavorando arriveranno in A prima che la gente se lo aspetta. Sono sicuro che Palermo tornerà ad essere una grande in Italia”.

Infine un pensiero sul proprio presente e futuro: “L’intervento che ho subito a febbraio è riuscito e ora non ho alcun tipo di dolore e sto benissimo. Avrei potuto provare a tornare a giocare a calcio, ma mentalmente non ero pronto e ho detto basta. Sono felice e sto studiando per iniziare una nuova esperienza fuori dal campo come direttore sportivo”.