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…con Stefano Marchetti
“L’esonero di Gorini è qualcosa che mi fa male. In più di vent’anni non ho mai esonerato un allenatore, e contro il mio modo di vedere il calcio. Gorini ha lavorato con me per diciotto anni, potete immaginare quanto mi sia pesato. È stata una scelta difficile. Non l’ho mai fatta. E se Marchetti arriva ad esonerare un allenatore vuol dire che bisogna dare tutti qualcosa in più”. Così a TuttoMercatoWeb il dg del Cittadella Stefano Marchetti.
Perché ha scelto Dal Canto?
“Mi sembra, anzi sono convinto, che oltre ad essere un allenatore bravo abbia grandi motivazioni e lo spirito da Cittadella. È un grande lavoratore, una persona semplice. E la mia storia dice che le cose più belle si raggiungono attraverso i rapporti”.
Non aveva mai esonerato un allenatore. Visto il rapporto che vi legava come ha comunicato l’esonero a Gorini?
“Con grande difficoltà. Ma Gorini si è dimostrato un signore: è un ragazzo intelligente. Dopo l’esonero stato il primo a dirmi: ‘vedrai che ci salviamo’. Sa cosa è il Cittadella, è una persona che stimo al di là del calcio. E il Cittadella sarà sempre casa sua. E nel futuro tutto può succedere. Lo aiuterò sempre”.
Perché ha fatto passare giorni prima dell’esonero?
“Non ragiono mai di pancia dopo una sconfitta. Vado in profondità e cerco di guardare in fondo. Non faccio mai scelte istintive. A volte bisogna stare notti intere per metabolizzare. Ho pensato che fosse giusto presentare l’allenatore il lunedì per avere tutta la settimana”.
Cosa si aspetta dal nuovo tecnico?
“Mi aspetto un lavoro fatto sempre in simbiosi con lo staff del Cittadella che riesca a riequilibrare un po’ tutti. Il nostro momento dipende tanto dalla testa, dobbiamo superare questo aspetto”.
La prossima partita sfidate il Cosenza.
“Ci sono tante partite da fare. Quella contro il Cosenza è importante ma lo sono anche quelle dopo. Viviamo bene questa settimana. Poi ce ne saranno altre. Non siamo certo all’ultima di campionato. Dobbiamo ritrovare la nostra identità e la capacità di essere fastidiosi al punto giusto”.
Perché ha scelto Dal Canto?
“Mi sembra, anzi sono convinto, che oltre ad essere un allenatore bravo abbia grandi motivazioni e lo spirito da Cittadella. È un grande lavoratore, una persona semplice. E la mia storia dice che le cose più belle si raggiungono attraverso i rapporti”.
Non aveva mai esonerato un allenatore. Visto il rapporto che vi legava come ha comunicato l’esonero a Gorini?
“Con grande difficoltà. Ma Gorini si è dimostrato un signore: è un ragazzo intelligente. Dopo l’esonero stato il primo a dirmi: ‘vedrai che ci salviamo’. Sa cosa è il Cittadella, è una persona che stimo al di là del calcio. E il Cittadella sarà sempre casa sua. E nel futuro tutto può succedere. Lo aiuterò sempre”.
Perché ha fatto passare giorni prima dell’esonero?
“Non ragiono mai di pancia dopo una sconfitta. Vado in profondità e cerco di guardare in fondo. Non faccio mai scelte istintive. A volte bisogna stare notti intere per metabolizzare. Ho pensato che fosse giusto presentare l’allenatore il lunedì per avere tutta la settimana”.
Cosa si aspetta dal nuovo tecnico?
“Mi aspetto un lavoro fatto sempre in simbiosi con lo staff del Cittadella che riesca a riequilibrare un po’ tutti. Il nostro momento dipende tanto dalla testa, dobbiamo superare questo aspetto”.
La prossima partita sfidate il Cosenza.
“Ci sono tante partite da fare. Quella contro il Cosenza è importante ma lo sono anche quelle dopo. Viviamo bene questa settimana. Poi ce ne saranno altre. Non siamo certo all’ultima di campionato. Dobbiamo ritrovare la nostra identità e la capacità di essere fastidiosi al punto giusto”.
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