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Piccari: "Su Koopmeiners la figuraccia l’ha fatta il calciatore, non la Juventus"
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Focus sul Genoa con Claudio Onofri e Andrea Piras
Calciomercato e Ritiri con Cristiano Cesarini e Marco Piccari
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Nel corso di calciomercato e ritiri è intervenuto sulle frequenze di TMW Radio Marco Piccari. Queste le sue parole:
A che punto sono in questo momento le squadre in Serie A?
“Quasi tutte sono incomplete, l’unica completa è l’Inter che ha fatto mercato agli albori con colpi importanti, di esperienza e qualità che hanno allungato la rosa. L’Inter parte da tantissime certezze, credo però che non sarà un campionato con un dominio netto come negli ultimi due anni. Sarà un campionato più combattuto per la Champions che porterà via tante energie. Questo succederà a tutte le squadre, non solo all’Inter e questo può livellare il campionato. Avremo dei giorni importanti da qui a fine mercato dove si definiranno tanti tasselli, a cominciare dal colpo Koopmeiners per la Juve. Kalulu è una mossa a sorpresa dei bianconeri, nessuno se lo aspettava visto che la Juve ha ragionato su colpi diversi come Todibo. Motta ha valorizzato molti giocatori, non è un mago ma lavora su certi principi e può valorizzare un calciatore come Kalulu. Ci aspettavamo un difensore diverso per la Juve, se Giuntoli ha pescato lì evidentemente c’è stato un ragionamento dietro. Su Koopmeiners la figuraccia l’ha fatta il calciatore, non la Juventus. Ci sono due società, una che ha un contratto lungo, l’altra che spinge per acquistare il giocatore. Arriveremo a una soluzione vicina alla richiesta dell’Atalanta, ma la figuraccia la fa il giocatore che si rifiuta di allenarsi e di giocare una finale di Supercoppa contro la squadra più forte al mondo. Perché un giocatore fa questo? Un infortunio può sempre arrivare, fa parte del mestiere, ma non allenarsi in una società che ti ha valorizzato è un comportamento poco professionale. Non si può essere solo professionali quando si deve rinnovare il contratto e aggiungere cifre all’ingaggio. Posso capire i giocatori a scadenza, chi ha rinnovato non può fare una cosa del genere”.
La Lazio di Baroni è un grande punto interrogativo?
“Baroni merita rispetto, poi se qualcuno gufa l’esonero per la scelta della società a me interessa zero. La Lazio è una squadra interessante e con l’acquisto di Dia l’attacco diventa duttile. Ha molta forza fisica e mi incuriosisce la Lazio. Ha perso qualità ma era prevedibile, anche quando sono arrivati i big del passato però c’era scetticismo. Luis Alberto non lo conosceva nessuno così come Milinkovic, Immobile era in difficoltà e il ritorno di Anderson non lo voleva quasi nessuno. È una squadra che può dare fastidio con elementi che hanno grande entusiasmo. C’è un’aria nuova, io credo che i tifosi della Lazio come hanno dimostrato con il numero di abbonati che ci saranno. È una squadra che inizierà a fari spenti e vedremo cosa potrà fare. Attenzione poi all’operazione Folorunsho perché potrebbe portare una soluzione in più per Baroni”.
A che punto sono in questo momento le squadre in Serie A?
“Quasi tutte sono incomplete, l’unica completa è l’Inter che ha fatto mercato agli albori con colpi importanti, di esperienza e qualità che hanno allungato la rosa. L’Inter parte da tantissime certezze, credo però che non sarà un campionato con un dominio netto come negli ultimi due anni. Sarà un campionato più combattuto per la Champions che porterà via tante energie. Questo succederà a tutte le squadre, non solo all’Inter e questo può livellare il campionato. Avremo dei giorni importanti da qui a fine mercato dove si definiranno tanti tasselli, a cominciare dal colpo Koopmeiners per la Juve. Kalulu è una mossa a sorpresa dei bianconeri, nessuno se lo aspettava visto che la Juve ha ragionato su colpi diversi come Todibo. Motta ha valorizzato molti giocatori, non è un mago ma lavora su certi principi e può valorizzare un calciatore come Kalulu. Ci aspettavamo un difensore diverso per la Juve, se Giuntoli ha pescato lì evidentemente c’è stato un ragionamento dietro. Su Koopmeiners la figuraccia l’ha fatta il calciatore, non la Juventus. Ci sono due società, una che ha un contratto lungo, l’altra che spinge per acquistare il giocatore. Arriveremo a una soluzione vicina alla richiesta dell’Atalanta, ma la figuraccia la fa il giocatore che si rifiuta di allenarsi e di giocare una finale di Supercoppa contro la squadra più forte al mondo. Perché un giocatore fa questo? Un infortunio può sempre arrivare, fa parte del mestiere, ma non allenarsi in una società che ti ha valorizzato è un comportamento poco professionale. Non si può essere solo professionali quando si deve rinnovare il contratto e aggiungere cifre all’ingaggio. Posso capire i giocatori a scadenza, chi ha rinnovato non può fare una cosa del genere”.
La Lazio di Baroni è un grande punto interrogativo?
“Baroni merita rispetto, poi se qualcuno gufa l’esonero per la scelta della società a me interessa zero. La Lazio è una squadra interessante e con l’acquisto di Dia l’attacco diventa duttile. Ha molta forza fisica e mi incuriosisce la Lazio. Ha perso qualità ma era prevedibile, anche quando sono arrivati i big del passato però c’era scetticismo. Luis Alberto non lo conosceva nessuno così come Milinkovic, Immobile era in difficoltà e il ritorno di Anderson non lo voleva quasi nessuno. È una squadra che può dare fastidio con elementi che hanno grande entusiasmo. C’è un’aria nuova, io credo che i tifosi della Lazio come hanno dimostrato con il numero di abbonati che ci saranno. È una squadra che inizierà a fari spenti e vedremo cosa potrà fare. Attenzione poi all’operazione Folorunsho perché potrebbe portare una soluzione in più per Baroni”.
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