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No, Taremi non si è già preso l’Inter. Ma non poteva partire meglio
Tre gol in due partite, tanta roba. Mehdi Taremi si è preso i titoli, ma conviene fermarsi a quelli. È calcio di luglio, neanche di agosto. Il centravanti iraniano, arrivato a parametro zero dal Porto, è stato finora il grande protagonista dell’estate dell’Inter. Prima a livello mediatico, per il grande impatto a livello social. Poi sul campo, almeno per quanto visto finora, dato che - già ribattezzato principe di Persia - ha trovato la rete sia contro il Lugano che contro la Pergolettese. Appunto. Con tutto il rispetto, serviranno altri confronti e altro tempo, per verificare giudizi che adesso sono entusiastici.
Basterebbe un esempio su tutti, sempre a tinte nerazzurre: Marcus Thuram passò il precampionato della scorsa stagione senza segnare, neanche per sbaglio. Zero gol in tutte le amichevoli. Il resto della storia, però, la conoscono tutti. Allo stesso tempo, senza far finta che le reti di oggi valgano più del dovuto, non si può non riconoscere che l’avvio di Taremi sia stato di quelli che fanno ben sperare. Tra qualche giorno Simone Inzaghi ritroverà proprio Thuram e Lautaro: più che contendergli il posto, peraltro in una stagione infinita, Mehdi dovrà essere un valore aggiunto, l’alternativa che l’anno scorso è mancata nel momento cruciale della campagna interista, soprattutto in chiave Champions League.
A tal proposito, continuano idee e programmi per dare a Inzaghi un altro elemento nel settore offensivo, al netto del casting in corso per il braccetto sinistro di riserva. Lo stallo prosegue con i due partenti designati, seppure con gradazioni diverse: Arnautovic e Correa sono giocatori complicati da sistemare, e almeno per il Tucu inizia a farsi strada l’idea che la risoluzione del contratto possa essere l’unica strada percorribile. Non certo la migliore, specie al 23 luglio. Uno standby che, per la cronaca, coinvolge di riflesso Valentin Carboni: solo ipotesi di prestito, che l’Inter al momento non prende in considerazione. Potrebbe farlo ove arrivasse l’agognata nuova punta.
Basterebbe un esempio su tutti, sempre a tinte nerazzurre: Marcus Thuram passò il precampionato della scorsa stagione senza segnare, neanche per sbaglio. Zero gol in tutte le amichevoli. Il resto della storia, però, la conoscono tutti. Allo stesso tempo, senza far finta che le reti di oggi valgano più del dovuto, non si può non riconoscere che l’avvio di Taremi sia stato di quelli che fanno ben sperare. Tra qualche giorno Simone Inzaghi ritroverà proprio Thuram e Lautaro: più che contendergli il posto, peraltro in una stagione infinita, Mehdi dovrà essere un valore aggiunto, l’alternativa che l’anno scorso è mancata nel momento cruciale della campagna interista, soprattutto in chiave Champions League.
A tal proposito, continuano idee e programmi per dare a Inzaghi un altro elemento nel settore offensivo, al netto del casting in corso per il braccetto sinistro di riserva. Lo stallo prosegue con i due partenti designati, seppure con gradazioni diverse: Arnautovic e Correa sono giocatori complicati da sistemare, e almeno per il Tucu inizia a farsi strada l’idea che la risoluzione del contratto possa essere l’unica strada percorribile. Non certo la migliore, specie al 23 luglio. Uno standby che, per la cronaca, coinvolge di riflesso Valentin Carboni: solo ipotesi di prestito, che l’Inter al momento non prende in considerazione. Potrebbe farlo ove arrivasse l’agognata nuova punta.
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