
"Non mangiavo e vendevo rose": A. Correa e la sua dura infanzia in Argentina
"Eravamo in 10 fratelli e non avevamo niente da mangiare. Quando mio padre è morto, mia madre è rimasta sola e a volte mangiavamo solo una volta al giorno, se mai mangiavamo. Andavamo in centro per aprire le portiere dei taxi e vendere rose. Mia nonna e io camminavamo per chilometri e chilometri per andare a chiedere l'elemosina di casa in casa": questo il racconto che l'attaccante dell'Atletico Madrid, Angel Correa, ha fatto riferendosi alla sua infanzia a Rosario.
Il racconto dell'argentino, in una intervista rilasciata a Los Edul, prosegue con un messaggio toccante: "Ogni volta che io e i miei fratelli ci riuniamo, ricordiamo con gioia tutte quelle situazioni, perché eravamo felici anche con poco. Vivere tutto questo e non sentirci più mancare nulla è motivo di orgoglio".







