
Impallomeni: "Inter con la lingua di fuori. Zero tituli? Non me la sento di attaccare Inzaghi"
Ospite di Maracanà, nel pomeriggio di TMW Radio, il giornalista ed ex calciatore Stefano Impallomeni analizza la terza sconfitta consecutiva dell'Inter, battuta in casa dalla Roma: "Come piano gara Ranieri è stato lucidissimo, è andato a giocare su quell oche aveva a disposizione l'Inter, aveva poco strappo e velocità Inzaghi. Rimaneva Calhanoglu, limitato da Shomurodov, e Soulé che ha infierito su Dimarco che non sta bene. Ranieri da grandissimo allenatore ha bussato sulle incertezze dell'Inter. Gli interisti sono con la lingua di fuori, l'allarme non è solo per i nerazzurri ma anche per Spalletti, perché a inizio giugno con la Norvegia è già una finale e si rischia davvero".
Secondo i vertici arbitrali la trattenuta al 43’ di Inter-Roma andava sanzionata. Ma nel complesso l'arbitraggio di Fabbri non è dispiaciuto:
"Ci poteva stare ma anche no il rigore. L'Inter è meglio che rifletta su altro piuttosto che su questo episodio".
Inter, rischio di "zero tituli". Quale il problema?
"Non me la sento di attaccare Inzaghi. Avevo fiutato che qualcosa non andava, dalla gara col Bologna. Rispetto l'Inter e il lavoro di Inzaghi, ma nel calcio funziona che alla fine devi vincere qualcosa. Posso immaginare lo sforzo che stanno facendo. Gli ultimi chilometri sono quelli più duri. Voglio bene a Inzaghi ma il rischio di zero tituli c'è. La gestione è importante e Inzaghi, che non può essere messo in discussione sul piano del gioco, che ha divertito per 4 anni, ma manca un pezzo. Se dovesse perdere lo Scudetto, cosa diremmo del cammino di Inzaghi? Ora rischia davvero contro il Barcellona, rischia davvero".
Svolta Napoli, quanto vale questa vittoria? E' mezzo Scudetto?
"Restano quattro passi ormai, credo che il Napoli abbia fatto una stagione ottima e sta sfruttando i problemi dell'Inter. Lo scudetto è alla quota più bassa degli ultimi anni, sta facendo quindi un ottimo campionato ma non mirabolanti. Una cosa Conte ha fatto di straordinario: i gol dei mediani. E la mossa di Conte è cucire sempre un abito nuovo a una squadra che per necessità deve adeguarsi alle assenze. E poi Lukaku, che non ruba l'occhio come prima ma che fa sentire la presenza e leadership".
McTominay impressiona:
"Incarna perfettamente il pensiero di Conte. E' un vero muratore, quello che fa il lavoro sporco che vuole il tecnico".







