
L'attore Rocco Papaleo rivela: "Ero interista, ora sono romanista fracico: ecco perché"
Ospite di Propaganda Live, Rocco Papaleo ha regalato a Diego Bianchi un racconto intimo e divertente della sua evoluzione da tifoso. L’attore, protagonista al cinema con U.S. Palmese dei Manetti Bros, ha ripercorso le tappe della sua fede calcistica, che ha attraversato epoche, città e miti del pallone.
“Nasco e cresco tifoso dell’Inter”, racconta Papaleo. “Giocavo a pallone, l’Inter era la mia squadra. Poi mi trasferisco a Roma per l’università, inizio la scuola di recitazione e piano piano mi allontano dal calcio, come se mi fossi ‘riverginato’”.
Il distacco però non è stato totale. Durante gli anni d’oro di Diego Armando Maradona, Papaleo ammette di aver avuto una parentesi “fittizia” da tifoso del Napoli: “Non col cuore, ma col cervello. Rimasi affascinato dalla festa dello scudetto, da quella Napoli magica”.
Il vero punto di svolta arriva nel 2000, durante gli Europei. “Il calcio era diventato un business, non mi appassionava più. Ma in semifinale contro l’Olanda, quel ragazzo biondo - Francesco Totti - va sul dischetto, strafottente ma leggero, e fa il cucchiaio a Van der Sar. Quel gesto mi ha riconciliato con il gioco, con la bellezza del calcio”.
Da lì in poi, è stato amore puro per la Roma. “Una cotta per Totti. E poi, lo ammetto, anche per colpa delle cattive amicizie, Valerio Mastandrea in primis. Mi ha trascinato allo stadio, e ora sono romanista fracico. Da lì non si torna indietro”.







