No, l'Inter non ha due squadre: quanti problemi dalle seconde linee, forti riflessioni per giugno

"L'Inter ha due squadre". Il mantra si è susseguito a lungo, nelle analisi pre-campionato e nei discorsi sulla lotta-scudetto, ma è stato smentito dal campo come fa notare La Gazzetta dello Sport. Le seconde linee nerazzurre non hanno superato l'esame del campo, con una differenza di rendimento sin troppo elevata rispetto ai titolari. Emblematico il caso dell'attacco, dove l'inconsistenza di Taremi e Arnautovic (più Correa) e le sole tre reti delle riserve hanno costretto a spompare un Lautaro in debito d'ossigeno all'inizio della stagione e a sfiancare Thuram, ora in difficoltà fisica.

Male anche l'acquisto tra i pali, visto che dopo un innesto da 13.5mln più bonus Josep Martinez ha giocato solo un match di Coppa Italia, mentre a centrocampo Asllani resta un rebus e Frattesi ha vissuto un inverno costellato dai mal di pancia e dalle sirene di mercato, con Zielinski molto sottotono rispetto alle attese. I ricambi stanno funzionando solo in difesa, col dualismo Acerbi-de Vrij e le ottime prestazioni di Bisseck e Carlos Augusto: loro sì che sono giocatori utili e funzionali alla causa, al pari di quello Zalewski che sin qui si è inserito benissimo. Ma da qui a parlare di due squadre, ne passa: ecco perché l'Inter riflette su tanti elementi, in vista della prossima stagione.