Peruzzi: "Zenga era più bravo di me. Calciopoli? Non discuto le sentenze, però Moggi..."
In vista di Lazio-Inter, big match della 16esima giornata di Serie A, il Corriere della Sera ha intervistato Angelo Peruzzi, doppio ex della sfida.
Peruzzi era il portiere più forte del mondo?
"Ma non scherziamo, dai. Prima c’era Zenga, molto più bravo di me. E poi io ho sempre visto gli altri parare meglio. Toldo, Pagliuca. In Under 21 Antonioli faceva parate che io nemmeno immaginavo".
Vabbè, andiamo avanti: dalla Juve all’Inter.
"Seguo Lippi, ma si fanno male Ronaldo il fenomeno e Vieri. Io paro, ma l’anno è deludente".
E la chiama la Lazio.
"Cragnotti, lo scudetto che avevano appena vinto, trenta chilometri da Blera: come potevo dire di no. Sono stato benissimo, anche se poi il club fallì e Lotito ci spalmò i contratti. Ma ero sereno. Stavo bene. Anche se i romanisti dicevano che ero diventato laziale e i laziali che ero romanista".
Calciopoli.
"Non discuto le sentenze. Ma Moggi io me lo ricordo bene: tutti lo cercavano, tutti chiedevano consigli, tutti volevano essere come lui".
Il più grande calciatore di tutti i tempi?
"Nessuno come Diego. Inarrivabile".
E il portiere?
"Facile: Dino Zoff. Faceva sembrare tutto facile. Poche parole, solo fatti. Un grandissimo. Come portiere e soprattutto come uomo".
E oggi? Chi para meglio?
"Sono tanti. Sono bravi. Ma sto gioco dal basso mi fa ridere. Dice: serve per fare gol. Se non sbagli però. Se qualcosa va male, hai il nemico in casa. Ma siamo matti?".
Chi vince lo scudetto?
"Non so. Posso dire che Antonio (Conte, ndr) ha una fede dentro che fa la differenza. Vive per quello. Tutti i giorni, sempre".