Finita la carriera in Italia per Bove? Decisivi i nuovi esami clinici
Edoardo Bove è stato spostato nella terapia intensiva della Cardiologia di Careggi, monitorato a scopo precauzionale. La risonanza magnetica effettuata lunedì, secondo il quotidiano La Nazione, sembrerebbe aver messo in rilievo una lesione del ventricolo sinistro, presente anche nelle tre risonanze magnetiche effettuate nel 2020. Ora toccherà ai test genetici dare un nome all’eventuale patologia cardiaca.
ll professore Domenico Corrado, direttore dell’Unità operativa delle Cardiomiopatie genetiche e cardiologia dello sport all’Università di Padova, ha dichiarato: "Per le linee guida nazionali di Medicina e cardiologia dello sport gli atleti con defibrillatore non sono idonei all’attività sportivo-agonistica che potrebbe favorire recidive che, pur in presenza di defibrillatore, rimarrebbero eventi potenzialmente letali. Inoltre l’attività agonistica potrebbe favorire la progressione della malattia cardiaca strutturale sottostante, specialmente se dovesse trattarsi di una cardiomiopatia genetica".
Corrado prosegue: "Quando c’è un arresto cardiaco da aritmia ventricolare, le linee guida impongono il defibrillatore sottocutaneo". In questo caso, a Bove sarebbe preclusa la possibilità di praticare attività agonistica in Italia ma non all’estero, come già accaduto a Christian Eriksen. Saranno decisivi anche i nuovi esami clinici.