Palmeri: "Napoli brutto per scelta, l'ultima genialata di Conte. Solo all'Inter giocò così male"
Nel suo editoriale su Sportitalia.com Tancredi Palmeri parla della partenza lanciata del Napoli, primo in classifica con 4 punti di vantaggio sull'Inter dopo le prime dieci giornate di campionato: "Forse adesso per la prima volta mi smentirà, perché l’ho pronosticato secondo con il Napoli ma forse Antonio è già oltre e farà subito scudetto.
Ma avendolo osservato da vicino da sempre, posso affermare che non avevo mai visto una squadra di Conte giocare così male. Anzi mi correggo: essere così brutta. Perché giocare male vuol dire non fare quello che si vuole. E invece Conte il suo Napoli lo vuole esattamente così: brutto, almeno per il momento.
Dopo la debacle di Verona ha capito che le fragilità mentali della squadra erano pesanti. In conferenza stampa, al di là delle parole clamorose sul vergognarsi, mi disse una frase chiave: “Non è possibile perdersi così alla prima difficoltà”. Era il punto principale, al di là delle tattiche e del mercato.
Per cui Conte ha realizzato che doveva proteggere le tante debolezze del Napoli, e nel frattempo farlo crescere. Non subire, e aggiungere poco a poco: soprattutto punti, e poi la fiducia che porta il gioco. E’ quello che sta accadendo: concedere nulla, e rendersi vincenti. Badate, il Napoli ha subito 5 gol: ma 4 nella prime due partite e mezza, e solo 1 nelle restanti 7 partite e mezza!
Il Napoli è brutto per scelta, e forse è stata una genialata di Conte. Nella sua storia ricordo solo un altro momento in cui una sua squadra giocasse così male (di nuovo: brutto, non male): quando nel 2021 dopo aver distrutto il Milan nel derby scudetto dopo il sorpasso, andò a fare un filotto di altre 7 vittorie fino allo scudetto. Dice: ma come, brutto quando va a vincere lo scudetto?! Esatto, il gioco ce l’aveva già, gli interessava solo condurre la nave in porto senza rischiare nulla, e questo fece".
Stavolta la situazione è diversa, l’esigenza è corazzarsi mentre si cresce, il gioco bello di Conte non c’è ancora, ma il risultato è comunque rischiare nulla e prendere tutto. Perché Conte è un vero stratega".