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E io che  volevo scrivere di calcio giocato, di Champions, di Inter-Stella Rossa...TUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:00Editoriale
di Gian Luca Rossi
per Linterista.it

E io che volevo scrivere di calcio giocato, di Champions, di Inter-Stella Rossa...

E io che non vedevo l’ora di occuparmi di calcio giocato alla vigilia della seconda gara di Champions League, la prima a San Siro, contro la Stella Rossa. Ebbene sì, come sempre. non vedevo l’ora di scrivere di calcio, di Inter in particolare, perché è una mia passione. Solo che gli ultimi eventi di cronaca nera, ripeto di cronaca nera, me ne hanno fatto passare la voglia, perché provo un certo disgusto nel rendermi conto che più che delle parole di Simone Inzaghi per spiegare perché finora l’Inter sia prendendo qualche gol più della norma, debba leggermi un’ordinanza di 568 pagine in cui il GIP di Milano Domenico Santoro illustra reati gravissimi: associazione per delinquere con l’aggravante mafiosa, estorsione, false dichiarazioni o attestazioni in atti destinati all’autorità giudiziaria, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, accesso abusivo a sistemi informatici, lesioni, percosse, rissa e resistenza a pubblico ufficiale nelle curve di Inter e Milan.

Si è sempre saputo che in tutti gli stadi esistono zone franche di super-tolleranza per quieto vivere, questa è l’espressione più idonea, di attività illegali. Una sorta di pax silenziosa, tra le Istituzioni, che non possono certo muovere l’Esercito per ogni partita di calcio, quello che è successo a Genova ne è un triste esempio, e club calcistici, che da sempre vivono sotto intimidazioni se non ricatti, perché altrimenti altro che coreografie e cori. Questo si è sempre capito, ma negli ultimi anni si è arrivati anche agli omicidi e ora lo Stato deve fare lo Stato.

Non so come finirà, probabilmente non finirà, perché tra qualche tempo si ricomincerà con altri protagonisti. A Milano ci siamo sempre beati del ”patto di non belligeranza fra le due tifoserie organizzate, a prima vista connesso ad una tranquilla gestione della vita di stadio” - si legge nell’ordinanza - “ma, a ben vedere, caratterizzato da legami fra gli apicali esponenti delle curve al fine di conseguire profitto, in un contesto in cui la passione sportiva appare mero pretesto per governare sinergicamente ogni possibile introito che la passione sportiva vera, quella dei tifosi di calcio, genera!”

Ogni ricca industria di questo Paese, quindi anche il calcio, attira criminalità organizzata, basti pensare ai soldi del PNRR, ma onestamente non credevo che nel calcio si fosse andati così tanto oltre il livello di guardia descritto nell’ordinanza. Provo disgusto in queste ore, ancor più nei confronti di chi descrive il fenomeno indossando questa o quell’altra maglia, come se stessimo discutendo di un episodio arbitrale a favore o contro la propria squadra.

C’è un procedimento, parallelo all’inchiesta sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta negli affari delle curve di Inter e Milan, avviato dalla Procura di Milano che chiama in causa direttamente i due club e che aziona un piano per le dirigenze, descritte come parte lesa. I magistrati hanno infatti aperto un “procedimento di prevenzione” nei confronti di Inter e Milan, società non indagate, ma che dovranno dimostrare, in un contraddittorio, di aver reciso i legami con un certo mondo ultras sul fronte della gestione dei biglietti per le partite. Il rischio dell’affiancamento a manager e dirigenti della società di uomini scelti dal Tribunale affinché vengano ristabilite procedure corrette nella gestione del club è uno strumento di prevenzione e di controllo, già utilizzato per grandi aziende nei settori della logistica, della vigilanza privata e della moda. I legali delle due società sono già al lavoro.

Capite bene che dopo tutto questo, concentrarsi sul calcio giocato, su Inter-Stella Rossa di Champions League, sul turnover con l’impiego o meno di Lautaro Martinez dopo il suo ritorno al gol, non è facile. Ma questo sarebbe anche il mio mestiere, solo che stavolta faccio un po’ di fatica a farlo. Spero che riescano a farlo bene l’ambiente e soprattutto la squadra, riuscendo a dimenticare turbative come queste, del tutto estranee al mondo del calcio.